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Di seguito le dichiarazioni del Senatore Antonio Caridi:
“I provvedimenti del Consiglio dei Ministri di ieri confermano, purtroppo, la nostra impressione sulla miopia piuttosto grave che ha colpito il Presidente del Consiglio, i ministri e tutta la maggioranza di governo.
Già nell’analizzare la legge di stabilità 2016 abbiamo avuto modo di criticare alcuni interventi e proporre opportuni emendamenti per concentrare la spesa sui territori più in difficoltà della Calabria. Nella manovra sono stati previsti aiuti a Taranto (800 milioni per l’Ilva), per piste ciclabili, per biblioteche ed archivi, per la Terra dei Fuochi in Campania ma nulla di specifico per la Calabria, per le sue emergenze, per i suoi territori. Anche il recente CDM conferma che il Governo Renzi non ha a cuore le sorti dei calabresi, troppo marginali e problematici per le sue ambizioni elettorali.
Montagne di soldi pubblici per Napoli (50 milioni per il pozzo senza fondo di Bagnoli), per Milano (150 milioni, oltre ai miliardi già erogati, per il dopo Expo), per Roma (200 milioni per il Giubileo), con l’evidente intento di influenzare l’opinione pubblica e di crearsi cartelli elettorali in vista delle elezioni comunali dell’anno prossimo. Il Governo, continua a destinare milioni di euro alla Terra dei Fuochi investendo altri 150 milioni tra Napoli e Caserta, dopo i 150 milioni già stanziati nella legge di stabilità, senza contare i 140 milioni del POR Campania 2007-2013 (di cui effettivamente spesi solo 8 milioni) ed altre risorse già previste nel nuovo POR Campania 2014-2020, per un totale che sfiora i 500 mln.
A questo punto è evidente che per il Governo la vita dei cittadini di Crotone, che ogni giorno si ammalano a causa della mancata bonifica di alcuni siti altamente inquinati, valga di meno di quella dei connazionali campani.
Cosa si è fatto, quindi, per la Calabria ed il resto del Sud? 50 milioni di euro per tutte le emergenze ambientali e 10 milioni di euro per Reggio Calabria restituendo il maltolto con il solito gioco di prestigio del governo, con una mano toglie i fondi sul Decreto Reggio e con l’altra li restituisce. Ancora niente per Gioia Tauro ed il suo retroporto, per il turismo, per le emergenze sociali ed ambientali calabresi e per le fatiscenti infrastrutture ferroviarie.
In definitiva, alla luce di quanto emerge dall’ultimo decreto, non ci sanno #Happydays in Calabria ma ancora giorni duri in cui non smetteremo di lottare per risollevare la nostra Terra”.
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