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Invece di andare avanti si torna indietro. La Calabria non ha bisogno di “vecchiume” e questo il Pd non lo ha capito. L’ufficializzazione della candidatura alle primarie per le prossime politiche di Rosy Bindi dimostra ancora una volta come il Partito Democratico non abbia alcuna voglia di rinnovarsi e dare spazio alle nuove leve politiche.
La presidente dell’Assemblea nazionale del Pd dovrebbe mettersi a riposo e lasciare il posto a chi ha davvero a cuore il futuro della nostra terra. La decisione di Rosy Bindi di candidarsi alle primarie in Calabria, nella provincia reggina, è la dimostrazione che il gruppo dirigente del partito democratico provi a “sfruttare” sempre e comunque a proprio vantaggio il Sud, in questo caso Reggio Calabria, proponendo candidati che provano a risalire la china facendo leva sui temi caldi quali il rilancio del Mezzogiorno, il lavoro, la legalità. Lo stesso Matteo Renzi ha più volte ribadito che il dirigente Bindi doveva essere “rottamato”.
Consiglio non ascoltato dai democrat che, testardamente, scelgono la parlamentare onorata di questa candidatura e pronta, a suo dire, a correre per la circoscrizione provinciale. Rinnovamento deve essere la parola chiave della politica dei democrat e non “riesumazione”.
La gente ci chiede questo rinnovamento e, soprattutto, vuole nuove facce, giovani professionisti, politici attivi che siano presenti sul territorio, che conoscano la realtà e i problemi della città. Se il Partito democratico vuole essere credibile deve presentare una nuova classe dirigente e non burosauri. Forse la Bindi dovrebbe combattere la paura di essere “rottamata”, ringraziare l’establishment democratico per la fiducia datagli ma appoggiare chi è davvero in grado di gestire al meglio il cambiamento già in atto e lavorare in sinergia con le forze politiche per continuare quel percorso di crescita intrapreso oramai da anni dalla nostra città.
Non possiamo permetterci un ritorno al passato. Dobbiamo invece costruire il futuro, dobbiamo formare la nuova classe dirigente e allontanarci dai quei falsi stereotipi che fermano il progresso. Un suggerimento che dovrebbe essere preso in considerazione dai partiti di sinistra e di destra responsabili di formare e preparare i giovani, quelle figure professionali indispensabili per la nuova classe politico-amministrativa.
Francesco Cannizzaro
Consigliere Provinciale (Gruppo consiliare Scopelliti Presidente)
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