Canile Mortara, Dacci una Zampa e le calunnie

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“A fronte delle ingiustificate e ingiustificabili accuse che la signora I ha mosso nei nostri confronti, a tutela del nostro operato, della nostra lunga e riconosciuta esperienza in materia di recupero randagi, come della nostra personale onorabilità  non possiamo che procedere ad una denuncia per diffamazione e calunnia, che sarà regolarmente depositata nelle prossime 24 ore”. Non tardano a rispondere alle accuse della rappresentante legale dell’associazione Aratea, i volontari di Dacci una zampa, che non ci stanno ad essere additati come coloro “che hanno ostacolato le operazioni ed impedito all’Amministrazione di procedere alla consegna del canile”, o ancora come “soggetti che stanno dimostrando di non avere a cuore il benessere degli animali, a danno della stessa città, con gravi diffamazioni e calunnie per la stessa associazione e per la mia persona”, come affermato dalla Putortì in un comunicato stampa diffuso in giornata. “Presumiamo che siano i candidati alla carica di sindaco e di consigliere a rispondere alle infamanti accuse loro rivolte dalla signora. “.
Eppure, segnalano dall’associazione, dopo anni di lassismo, a meno di venti giorni dall’appuntamento con le urne “una procedura dall’iter contestato va incontro a un puntuale e curioso dinamismo, che vorrebbe finire per rendere esecutiva un’assegnazione su cui pesano un ricorso al TAR, un ricorso in autotutela, una diffida tramite pec, un atto stragiudiziale di invito a diffida, nonché un’istanza di annullamento del bando”.
Inoltre, spiegano da Dacci una zampa” come già in passato non possiamo che stupirci del rinnovato interesse per il canile della signora che solo oggi chiede l’assegnazione di una struttura di cui sembra di essersi dimenticata per quasi due anni. Prima del luglio scorso infatti, non si ricordano nè pubbliche sollecitazioni, nè iniziative giudiziarie da parte della signora, volte a perfezionare l’assegnazione provvisoria ottenuta”.
Per i volontari, sono queste le motivazioni che sabato mattina hanno spinto la cittadinanza che abitualmente frequenta il canile di Mortara a reagire a quella che tutti – alla luce di dati e circostanze ormai note- hanno interpretato come una forzatura. “La gente, non i volontari di Dacci una zampa, ha reagito al tentativo della dirigente comunale Stracuzza di rendere immediatamente esecutiva una determina che  in nessun modo viene definita necessaria e urgente. Noi volontari, come sempre, ci stavamo semplicemente rendendo utili assistendo i cani che la cittadinanza negli ultimi mesi ha condotto a Mortara”.
Anche noi – segnalano infine i volontari – ” auspichiamo un ripristino della legalità, perché come abbiamo segnalato in differenti esposti, denunce e atti giudiziari, sull’assegnazione del canile di Mortara gravano allo stato”.
Allo stesso modo- concludono i volontari “auspichiamo che le autorità competenti non abbiano preferito affidare la gestione dei cani recuperati nel Comune di Reggio Calabria a una struttura pubblica e resa operativa da privati cittadini, che insieme ad un’associazione di volontari per mesi hanno gratuitamente fornito servizi”.

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Author: Francesco

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