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Cara Presidente, nel porgerti i miei rinnovati auguri di buon lavoro e nel momento in cui Ti accingi a varare la squadra di Governo della Calabria, che Ti ha generosamente e fiduciosamente scelto per recuperare, da subito e con misure shock, i disastri provocati dalla gestione Oliverio, ritengo un dovere morale soprattutto da cittadino di questa Regione, di questa città e di questa provincia reggina, prima ancora che da uomo politico con qualche esperienza amministrativa, drammaticamente rase al suolo da fallimentari amministrazioni di centro-sinistra in questi ultimi cinque anni, di sottoporti alcune brevissime riflessioni. Esse sono esclusivamente dettate da una conoscenza, non generica e superficiale, dei problemi dei nostri territori e dalla preoccupazione grandissima delle imprese residue e delle famiglie, per lo stato quasi di non ritorno delle nostre realtà.
Una Reggio ed una Area dello Stretto, ormai l’ombra di quello che furono solo pochi anni fa: vive, vitali e con grandi speranze. Centinaia di imprenditori che hanno chiuso le loro attività: eppure molti avevano fatto la storia di Reggio, dopo il terremoto del 1908. Commercianti ed artigiani, già nostri fiori all’occhiello, con saracinesche abbassate ed piccoli opifici chiusi. Alberghi vuoti e pronti a chiudere.
Una Piana, che pochi conoscono veramente, e che, nei tanti incontri di ascolto e di confronto sulle scelte da compiere per risollevarne la condizione, ci ha confermato la devastante la realtà che pure ben conoscevamo per motivi professionali. Una agricoltura, già primo sostegno delle famiglie e prima fonte di lavoro, del tutto collassata; una ZES ferma ignominiosamente al palo ed un retro porto ridotto ad un cimitero di capannoni, nonostante l’APQ del 2010 di 470 milioni di Euro. Un Turismo affidato a sparuti e rassegnati imprenditori e soprattutto una Sanità da terzo mondo, senza ormai veri ospedali e strutture di prevenzione.
Una Locride ed una Area Grecanica, vergognosamente dimenticate, dopo un 2015 ricco di passerelle di neo eletti e di improbabili impegni, puntualmente disattesi, per incompetenza ed insensibilità assoluta.
Tu, cara Presidente, Ti accingi a fare le tue scelte, quanto mai delicate e responsabili, le cui conseguenze ricadranno sul definitivo futuro della Calabria e dei Calabresi. Scelte senza appello per i nostri territori, perché la nostra Regione non si può permettere più periodi di apprendistato per chicchessia, neanche per un giorno. Io credo che, in questa fase di drammatica emergenza, e senza la sicumera da parte mia di darti suggerimenti e/o consigli, urgono scelte in direzione di personalità collaudate e ampiamente sperimentate amministrativamente in realtà complesse ed alla Regione stessa, che abbiamo competenze vere e che conoscano le dinamiche e la cultura della burocrazia regionale e, soprattutto, possano sottoporti scelte chiare, efficaci ed immediate, per aggredire da subito le innumerevoli emergenze che hai di fronte.
Sai bene che oggi è impossibile improvvisare nella urgente ma quanto mai necessaria rimodulazione dell’attuale Programmazione Comunitaria, gestita in questi anni in modo scellerato ed improduttivo; non si può perdere neanche un giorno nel mettere in cantiere progetti ineludibili di inserimento lavorativo di giovani e meno giovani; non si può fare tirocinio per capire cosa urge su Agricoltura, su ZES, su Innovazione e sviluppo, su Turismo e progetti speciali, solo per fare qualche esempio. Peraltro, in alcuni Settori, languono importanti e recenti provvedimenti legislativi rimasti in questi anni congelati, preziosi per supportare da subito la tua azione di Governo.
Questa è una fase di emergenza assoluta e tutti devono capirlo.
Debbono comprenderlo anzitutto i partiti e le liste che Ti hanno sostenuto, consci che quello delle preferenze non può essere un metro di valutazione per avanzare richieste, anche perché tra i maggiori fruitori di voti ci sono eletti che hanno partecipato attivamente e negativamente, da Consiglieri, ai fallimenti della legislatura appena decorsa, spesso senza battere ciglio.
Peraltro, mentre qualcuno di noi andava ad ascoltare i territori fino alla fine della campagna elettorale e si confrontava sulle proposte ed iniziative da assumere da subito, coscienti del dramma di questa Regione e di questa Provincia, si scatenava la più violenta e volgare caccia al voto della storia del regionalismo reggino e calabrese.
A te, cara Presidente, il compito delicato di scegliere, conscia che è quanto mai urgente ed immediata la necessità di invertire l’attuale drammatica tendenza e ridare, come hai ricordato più volte Tu, certezze alla Calabria ed ai calabresi.
Ti augurio buon lavoro e Ti abbraccio.
Candeloro Imbalzano
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