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L’estrema celerità con la quale si è provveduto all’espletamento della procedura ( soli 17 giorni dalla delibera di indirizzo al termine per la consegna delle offerte/proposte dei soggetti interessati), benché i lavori di ristrutturazione siano lontani dalla loro conclusione e collaudo, ci suggerisce una serie di riflessioni che riteniamo di dovere rendere pubbliche nell’interesse del Comune e della cittadinanza, che nel recupero e la valorizzazione dell’immobile fondano molte speranze per il rilancio turistico del nostro paese.
Esaminando i bandi di gara (diversi per i fabbricati e per i terreni circostanti) non possiamo esimerci da una serie di osservazioni circa il pericolo che la speditezza nella loro elaborazione possa avere determinato lacune anche sostanziali e che potrebbero avere conseguenze circa l’esito della procedura stessa. In particolare ci riferiamo a quella che appare la più vistosa e macroscopica delle carenze di ogni procedura concorsuale, vale a dire l’assenza nel bando di criteri oggettivi per la valutazione delle offerte.
All’art. 7 di entrambi i bandi “criteri di valutazione delle richieste di partecipazione” infatti si legge che “ La valutazione delle domande, ai fini della concessione degli spazi, sarà effettuata da una Commissione nominata dal Tecnico Comunale che valuterà la migliore proposta (…) tesa all’impiego del bene, nel rispetto della destinazione fissata, per il perseguimento dell’interesse pubblico.
Il Responsabile dell’Area Tecnica procederà all’assegnazione anche in presenza di “un’unica proposta progettuale.” Risulta chiaro che tale dizione è estremamente generica e non fissa ne punteggi, ne altri criteri predeterminati ai quali possa ispirarsi la commissione aggiudicatrice per la valutazione delle offerte e nel caso del bando B (aree libere) non predetermina neppure un canone di locazione base annuo rispetto al quale formulare una offerta. Ciò significa che , nel caso di una sola offerta , il Comune, fermi restando i requisiti di legge, potrebbe dovere aggiudicare la locazione con una offerta minima anche solamente di 1 EURO !
Ciò a prescindere dalla formazione degli orientamenti e dei processi decisionali sulla materia del recupero e valorizzazione dei fortini, che abbiamo in diverse sedi contestato come carente di forme di consultazione con i cittadini campesi, il volontariato ed il privato sociale di cui il nostro paese è tanto ricco.
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