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Il tavolo tecnico nazionale, raggiunto grazie soprattutto ai 7 lavoratori sul tetto, ha dimostrato che l’unità e la coesione nelle lotte, porta a dei risultati: la lotta, dunque, paga.
Nell’ultimo anno, le tante iniziative messe in campo da USB a favore dei lavoratori Lsu-Lpu, avevano indotto più volte Scopelliti e gli assessori regionali ad assumere formale impegno perché venisse convocato un tavolo nazionale per discutere della stabilizzazione dei precari, impegno assunto, ma mai mantenuto ed ottenuto solo grazie alla disperata determinazione di 7 lavoratori.
Adesso, lunedì, alla presenza dei ministeri dell’Economia e di quello del Lavoro, sarà l’occasione per trovare gli strumenti per poter stabilizzare gli oltre 5.000 lavoratori precari, lavoratori invisibili, della nostra regione; ma sarà anche l’occasione per discutere delle tante realtà calabresi che vivono momenti di enorme difficoltà, a partire dal porto di Gioia Tauro; ai docenti precari e al personale Ata buttati fuori dal mondo della scuola; ai lavoratori dei call center; agli ex lsu-lpu Ata; ai lavoratori dei cantieri dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria; e sarà l’occasione, infine, per parlare di democrazia sindacale. Infatti proprio in queste ore sta serpeggiando la voce che Cgil, Cisl e Uil, che per anni hanno svenduti i diritti dei lavoratori e sinora assolutamente assenti nella lotta dei precari, abbiamo chiesto alla regione Calabria di partecipare anche loro al tavolo nazionale.
Noi riteniamo che la regione debba prendere atto che esiste un problema di democrazia sindacale e che USB è un’organizzazione maggiormente rappresentativa a livello nazionale e regionale ed in quanto tale merita rispetto e pari dignità.
In tutti i casi, se i sindacati concertativi sperano presentandosi al tavolo delle trattative, di riuscire a cavalcare i risultati raggiunti da USB e dai precari e di strumentalizzare la disperazione, si sbagliano di grosso: non lo permetteremo, i lavoratori non lo permetteranno!
Per questo motivo abbiamo scritto una lettera al Prefetto di Reggio Calabria, presso i cui uffici si svolgerà l’incontro, a farsi garante della regolarità dello stesso.
Durante la riunione di lunedì, USB ha organizzato un nuovo sit-in a piazza Prefettura a Reggio, chiamando ancora una volta i precari a raccolta, per dare maggior forza alla delegazione trattante di USB e dei lavoratori e per far percepire ai rappresentanti del Governo, sia quello nazionale che quello regionale, la determinazione e la forza dei 5.000 lavoratori Lsu-Lpu che da 15 anni attendono di cessare di essere lavoratori invisibili e diventare lavoratori con diritti riconosciuti.
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