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Il “Calabria Buskers” per ben nove giorni ha fatto vivere a grandi e piccini un mondo di magia ed allegria che non ha dimenticato quello reale mettendo umanità e civismo. Dal 30 novembre fino all’8 dicembre a Reggio è stato un susseguirsi di parate, laboratori, spettacoli ed altre iniziative che ha reso la manifestazione internazionale organizzata dal direttore artistico Santo Nicito e dagli altri “Pagliacci clandestini” un successo in termini di offerta artististico-culturale e socio-territoriale che di partecipazione ed aggregazione dei cittadini. A renderla tale sono stati clown, giocolieri, mangiafuoco, acrobati, musicisti ed altri artisti locali, nazionali ed esteri, così come associazioni e singole sensibilità socio-culturali, tutti protagonisti di diversi eventi.
Di quelli del festival svoltosi tra il 5 e l’8 dicembre ed animato dal “Pagliacci clandestini”, “Giocolereggio”, “Pagliassi”, Luigi Ciotta, “Ambrosia Theatre”, “Stradivari”, “La Gurfata”, “Koralira”, “Alex Perdido” e Giuliana Randazzo. Ma anche di laboratori e corsi (“Vita da Clown” di Santo Nicito, “Gioco e corpo nell’arte del clown” e “Acrobatica e trapezio” di Lis Nobre, “Trucco teatrale teorico-pratico” di Alessandra Morgante), delle incursioni clownesche in ospedale e nelle comunità socio assistenziali dei “Pagliacci clandestini” (Reggio, Locri e Polistena); mostre (“Transit” di Romina Arena e “Il teatrino delle stelle” di Alessandra Morgante e Pietro Annicchiarico); proiezioni e spettacoli (“ReActionCity” e “Patatrac swing”), di iniziative di promozione di ambiente e territorio (gli altri laboratori “Lira e tamburello” di Francesco Marino, “Eco-narrazione” di Serena Palermiti, “Materiali di riciclo per bambini” dell’associazione “Il pesce rosso” e “Tra riuso e sostenibilità” dell’associazione “Magnolia”, la passeggiata ecologica con la sezione “Aspromonte” del Club alpino italiano al castello di San Niceto e il mercatino a chilometro zero curato dal “GaStretto”). Si chiude il “sipario” su una kermesse che in una realtà problematica e sofferente come la nostra ha portato allegria, arte, umanità, aggregazione e civismo socio-territoriale, elementi da promuovere sia in valore assoluto che per avere più bellezza, benessere e giustizia.
Il “sipario” si chiude, ma gli “attori” restano sul “palco” e dietro le “quinte” per proseguire questo percorso che vuole continuare con altre proposte socio-culturali sin dalle prossime settimane, non solo nell’ottica della seconda edizione del “Calabria Buskers”. «Il “Calabria Buskers” e tutte le iniziative promosse all’interno del progetto “Pagliacci in giro” sono un percorso appena all’inizio con soste e permanenze più o meno lunghe che hanno voluto far riscoprire la bellezza dell’incontro con l’altro in un luogo dimenticato da molti, la piazza del Castello aragonese ormai solo sterile sfondo di una città che ha voglia di rialzarsi. Per nove giorni la piazza è diventata spazio laboratoriale, palcoscenico un circo a cielo aperto dove tutti erano liberi di entrarci e diventare parte integrante di quel posto – è il commento finale di Santo Nicito – come per magia a dar vita a uno spazio grigio sono stati gli occhi sognanti dei tanti bambini, delle famiglie, di tutta la gente accorsa in questi giorni ricchi di iniziative. Le pareti dell’antica fortezza hanno dato spazio a proiezioni laser a ritmo di musica visibili a grande distanza. Un abbraccio inteso intriso di sorrisi, suoni e colori, ma anche che ha fatto pensare ed accolto.
Un festival costruito dal basso voluto intensamente dai “Pagliacci clandestini” che è stato un susseguirsi di emozioni regalateci dal grande spessore artistico e dalle sensazionali esibizioni di artisti provenienti da diverse parti del mondo – prosegue il direttore artistico della kermesse – lo splendido spettacolo di danza acrobatica aerea realizzato dalla brasiliana Lis Nobre, la parata dei giovani giocolieri de “La Gurfata”, le magie del “Mago Henry” (Enrico Benincasa), l’ironia e la grande presenza scenica di Luigi Ciotta, la giocoleria de “Il grande Lebuski” (Gianluca Marra), i suoni dei “Koralira”, le gag dei pagliacci “Tamburello” (Francesco Marino), “Lunetta” (Giulia Serranò), “Pennichella” (Maria Rosaria Ferro) e “Etta” (Chiara Paviglianiti), le intense performance di “Punto e virgola” (Francesco Panza) e dei tanti altri artisti intervenuti hanno completato il tutto. E ancora sono stati nove giorni che sono serviti a sviluppare o consolidare rapporti.
Abbiamo voluto tessere nuove linee, altri fili, nuovi percorsi, ma sempre mantenendo una guida: l’amore per l’arte. Siamo partiti dalla Calabria e da qui abbiamo iniziato a cercare sinapsi per poi far continuare la nostra ricerca in altre terre – conclude Nicito – moltissimi gli apprezzamenti sia dal pubblico presente in piazza che sui social network. Un evento fatto di volti, abbracci, voci, acrobazie mozzafiato, personaggi buffi, gioghi di fuoco che hanno raccontato e continueranno a raccontare nei prossimi mesi una rivoluzione artistica e sociale che proporrà numerose iniziativa utili a traghettare l’entusiasmo sino alla seconda edizione del “Calabria Buskers”. Un arrivederci quindi alla prossima estate con una nuova edizione del “Calabria Buskers” per far tornare piccini gli adulti e per regalare ai bambini emozioni con la magia e la poesia dell’arte di strada».
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