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L’escursione a Sarto rappresenta il ricordo di un racconto, materializzato in un percorso del nostro calendario, lungo le tracce di famiglie adesso emigrate in Francia, a Milano e nella costa jonica reggina che hanno vissuto nelle zone che visiteremo fino agli inizi degli anni 60.
Luoghi che individuiamo oggi come spazi agresti, spesso sconosciuti persino ai conterranei, contenevano un mondo fatto di lavoro, di famiglie numerose, di solidarietà ma anche di tanti sacrifici e privazioni. Luoghi antichi, frequentati e vissuti fin dal periodo bizantino, come testimoniano i ruderi di alcune chiesette dislocate nel territorio, la cui semplicità rispecchiava la vita dei suoi abitanti. Modelli sociali che vivevano in semplicità le feste, le ricorrenze e nei quali l’ospitalità era un evento per offrire al fortunato ospite un trattamento privilegiato.
Tutti aspetti che la ripetuta pratica ha trasformato in quelle tradizioni che ancora oggi caratterizzano parte del nostro stare assieme negli ambiti aggregativi paesani e persino cittadini. Gli organizzatori Noemi Evoli e Saverio Settimio saranno in sede per fornire informazioni più dettagliate il giovedì 9 febbraio a partire delle ore 21.00 sulle caratteristiche del percorso e su alcuni partciolari legati alla nostra storia non scritta.
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