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Con cadenza sempre più frequente, la querelle attorno allo spostamento dei Bronzi di Riace torna a sconvolgere la cronaca di Reggio e della sua provincia. Dopo le Olimpiadi di Atene e il G8, adesso tocca all’Expò 2015, che si celebrerà a Milano, rivendicare la presenza dei “due guerrieri”.
Personalmente, ritengo corretta la posizione della soprintendente ai beni archeologici, Simonetta Bonomi. La motivazione non è affatto di carattere campanilistico, bensì tecnico. La lamina di bronzo, presente all’interno delle due antichissime sculture, è vuota e il rischio di causare danni irreparabili alle due statue, patrimonio dell’umanità, non può essere sottovalutato.
Lo stesso ministro Franceschini può legittimamente costituire una commissione di esperti, benché appaia superflua anche in virtù dei pareri tecnici già forniti: ultimo, in ordine di tempo, quello del professor Settis. Piuttosto, a mio avviso, occorrerebbe puntare a veicolare l’immagine dei Bronzi di Riace. Superata la fase della clonazione, che destò molte polemiche, a mio avviso i due guerrieri potrebbero essere presenti all’Expò, ma attraverso la via cibernetica.
La mia proposta è che venga allestito un apposito padiglione al cui centro possa essere proiettato, in 3D, l’ologramma delle due statue, accompagnato da apposita contestualizzazione storica. Questo potrebbe essere l’inizio di una politica in grado di diffondere l’immagine dei Bronzi, portando indotto alla Calabria sia per ciò che concerne i beni culturali che per quanto riguarda l’economia locale. Non è una novità, tutti i musei più importanti lo fanno con le grandi opere, sarebbe il caso di cominciare a pensarlo anche alle nostre latitudini.
Pierpaolo Zavettieri
Capogruppo “Socialisti Uniti – Psi” Provincia di Reggio Calabria
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