Bronzi, Alleanza Calabrese: “la Bonomi si deve dimettere”

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Riceviamo e pubblichiamo:

Le soprintendenze per i beni archeologici sono organi periferici dell’amministrazione e dipendono dalla competente direzione generale.

Il soprintendente, nell’ambito della autonomia gestionale ed in conformità dell’articolo 17 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, partecipa ai procedimenti di competenza della soprintendenza regionale.

La Soprintendenza provvede alla tutela, conservazione e valorizzazione dei beni di propria competenza e vigila sulla osservanza degli obblighi imposti dalla legislazione di tutela a soggetti pubblici e privati proprietari. Rientrano nelle competenze della Soprintendenza l’organizzazione di studi, ricerche e iniziative culturali.
Nessuno di questi elementi appena citati è stato mai compreso dalla dott.ssa Bonomi.

Arrivata in Calabria come Soprintendente per i Beni Archeologici regionali addirittura dopo la direzione del Museo Archeologico Nazionale di Adria (RO), la direzione tecnico-scientifica delle aree archeologiche di Montegrotto Terme (PD), dopo aver curato le famose e partecipate mostre “Il banchetto nell’aldilà. Tombe ad Adria del VI e V sec.a.C.” e “Cibi e bevande nel Veneto antico” la dott.ssa Bonomi ha dato il meglio di sé stessa proprio in Calabria. L’ultima perla che i calabresi hanno avuto la possibilità di incastonare è stata la fotonotizia lanciata dal Dagospia.com.

Dove un demente che si crede artista ha messo alla berlina davanti il mondo intero una istituzione quale il Museo della Magna Graecia e tutta la Calabria.

Il MIBACT deve far lasciare immediatamente la Calabria alla sua soprintendente perché totalmente incapace di poter ricoprire il ruolo assegnato non sappiamo se per concorso, per chiamata diretta o per altro.
Sicuramente se i Bronzi fossero stati a Milano nessuno gli avrebbe messo il perizoma ed il boa.

La nostra rabbia è notare che nessun funzionario od impiegato del Museo Archeologico di Reggio Calabria abbia preso a calci lo pseudo artista.
Anzi l’avranno sicuramente aiutato a terminare la propria performance.

Leggendo una dichiarazione la dott.ssa Bonomi abbiamo letto: “ Che le foto sono state fatte senza concordare con me i contenuti del servizio”.
Ma i cittadini calabresi sanno che trafila si deve fare per poter scattare foto e fare riprese all’interno dei Musei nazionali?

I cittadini calabresi sanno quanti permessi e quanto si deve pagare per poter realizzare dei servizi?
I cittadini calabresi sanno che per allestire il set che ha usato l’artista(?) ci voglio almeno un paio d’ore e si deve entrare con casse di materiale per poter realizzare gli shoots?

Dott.ssa Bonomi la preghiamo non prenda più in giro i cittadini calabresi.
Torni a casa sua, l’aspettano le sue mostre, l’aspettano i suoi “Cavalli da corsa nel Veneto antico” che le hanno dato tante soddisfazioni e tante altre gli ne daranno.
La Calabria intera sarà grata di non continuare ad essere derisa.

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