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Palizzi Centro – C.da Cassari: i Carabinieri rinvengono una santabarbara e quasi un chilo di marijuana. Arrestato un uomo del luogo.
Nella prima mattina di ieri, i Carabinieri delle Stazioni di Palizzi Marina e Palizzi Superiore, in collaborazione con militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e di unità cinofile per la ricerca di droga e armi del Gruppo Operativo Calabria di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione abusiva di armi clandestine e produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope un uomo del luogo.
In particolare, a seguito di perquisizione eseguita in un ovile ubicato in Palizzi Centro, i Carabinieri hanno rinvenuto, abilmente occultati all’interno di due secchi e di un tubo in plastica interrato, 102 cartucce per fucile cal.12, 6 cal.16, 65 cartucce per pistola cal. 7.65 e 7 cal. 6.35, 8 cartucce Winchester cal. 8, una pistola cal.6.35 con 2 caricatori di cui uno con 7 proiettili inseriti, una pistola cal. 7.65 con due caricatori di cui uno con 6 proiettili inseriti – entrambe con matricola abrasa – un fucile cal.12, marca “Breda”, anch’esso con matricola abrasa, 384 grammi di polvere da sparo, 2 buste in cellophane con all’interno rispettivamente 404 e 16 grammi di marjuana essiccata, un bilancino digitale di precisione.
Nel corso delle attività, inoltre, all’interno di un casolare ubicato nelle immediate adiacenze, con le medesime modalità di occultamento, sono stati trovati 2 fucili a retrocarica, privi di matricola, 2 buste in cellophane con all’interno rispettivamente 254 e 72 grammi di marjuana essiccata, 15 cartucce per fucile cal. 12 e 17 cal. 16, in buono stato di conservazione.
A seguito del rinvenimento, tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro per i successivi accertamenti balistici, volti a verificare se le armi siano mai state utilizzati in altri delitti, e per gli approfondimenti investigativi del caso.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Locri a disposizione del P.M. di turno, dottoressa Rosanna Sgueglia.
Stignano. Da anni maltrattava la moglie. Arrestato dai Carabinieri. In camera da letto nascondeva un grosso coltello da cucina.
Nella tarda serata di ieri, in Stignano (RC), i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia un uomo del luogo.
In particolare, a seguito di richiesta di aiuto pervenuta al 112 da parte della moglie, una casalinga del luogo, vittima delle angherie dell’uomo, i militari hanno constatato la presenza di quest’ultimo in evidente stato di ebbrezza, il quale, incurante della presenza dei Carabinieri, continuava a inveire e minacciare di morte la coniuge.
I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di rinvenire e sequestrare un grosso coltello da cucina in camera da letto, riposto all’interno di un comodino e di accertare che la donna dal 2007 subiva da marito ripetute minacce, percosse e lesioni, mai denunciate però, nella speranza di evitare la rottura del rapporto coniugale. Considerato quanto emerso, i Carabinieri hanno tratto in arresto l’uomo, che, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso il carcere di Locri, come disposto dal P.M. di turno, dottoressa Rosanna Sgueglia, mentre la donna ha raggiunto alcuni parenti fuori provincia.
È quello della Legge 15.10.2013, n. 119, recante “disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”, un formidabile strumento apprestato dall’Ordinamento che garantisce maggiore protezione alle donne e contrasta, e se possibile previene, un fenomeno odioso e intollerabile. Infatti, al di là dell’inasprimento delle pene di 1/3 [se alla violenza assiste un minore e/o se la vittima è in stato di gravidanza e/o se la violenza è commessa dal coniuge (anche se separato) e dal compagno (anche se non convivente)], la legge prevede, tra l’altro, l’“arresto obbligatorio” in caso di flagranza per reati di maltrattamento familiare e stalking, nonché l’“allontanamento del coniuge violento dalla casa familiare” (che potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico), l’“irrevocabilità” della querela per violenza e maltrattamenti (sottraendo, di fatto, la vittima dal rischio di una nuova intimidazione tendente a fargliela ritirare) e il “patrocinio legale gratuito” per le vittime che non si possono permettere un avvocato.
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