Brancaleone (RC) Successo per la X edizione del Workshop Territoriale

Dopo il successo registrato sabato 16 Settembre con il Work-Lab tenutosi presso la Dimora del Confino di Cesare Pavese con il Laboratorio Vivo a cura delle artiste Vittoria Camobreco e Tereza Roche De Souza che hanno entusiasmato adulti e bambini, il Workshop si è concluso Domenica 17 con una grande partecipazione di pubblico, in questo grande incubatore culturale che ormai da dieci anni caratterizza l’estate Brancaleonese e che ha avuto da sempre, la capacità di evolversi e intercettare tematiche in grado di generare grande interesse sociale e culturale, da cui sono sempre partite azioni concrete sul territorio che oggi la Pro Loco di Brancaleone vanta di aver ottenuto nella realizzazione di un evento in grado di ottenere con poco, grandi risultati.

Tra i relatori che hanno partecipato al tavolo convegnistico, diversi ospiti e personalità del mondo dell’associazionismo della cultura e della Politica.

Prima di iniziare i lavori al tavolo dei relatori il Presidente Carmine Verduci che ha svolto il ruolo di moderatore del tavolo, ha ringraziato tutti i soci e i volontari del Servizio Civile Universale e Digitale che attualmente prestano servizio presso la sede dell’Associazione che hanno dato un importante contributo umano nell’organizzazione della manifestazione.

A porre i saluti ed il benvenuto il Dott. Tonino Tringali  (Proprietario della dimora del confino di Cesare Pavese, nonchè socio Onorario della Pro Loco) che ha ospitato ed ospita tanti eventi di spessore culturale e sociale in questa location.

Presente l’On. Giacomo Crinò (Consigliere Regionale) che ha accolto sin da subito e con grande entusiasmo l’invito della Pro Loco, il quale non ha risparmiato parole di apprezzamento nei confronti dell’operato dell’associazione che da 11 anni è impegnata sul fronte della valorizzazione del territorio e di tutte le sue peculiarità.

A seguire l’intervento del Dott. Vincenzo De Angelis (socio onorario della Pro Loco di Brancaleone) e Presidente dell’Istituto per il Risorgimento e membro della Deputazione Storia Patria per la Calabria che ha posto il suo saluto ai presenti rimarcando il valore che la Pro Loco di Brancaleone ha saputo dare in questi anni per la promozione del territorio, avvalendosi del contributo storico e documentale dei ricercatori locali.

Poi è stata la volta della Dott.ssa Alessandra Moscatello (membro del Direttivo della Pro Loco) e Guida Turistica professionista, che ha relazionato sul valore culturale del suo ruolo e di tanti colleghi che in Calabria, come nel resto d’Italia hanno il compito non solo di guidare i turisti nei siti di interessa ma anche quello di comunicare i territori con passione.

A seguire l’intervento appassionante di Andrea Casile (Direttivo dell’Associazione Calabria Condivisa) che ha parlato della nascita dell’Associazione e sui valori che hanno creato in esse i presupposti per una grande rete di professionisti e attori locali che a vario titolo stanno contribuendo a promuovere e far rinascere il turismo in Calabria.

Il Prof. Giuseppe Avena (Università degli Studi di Messina e Delegato Sistur-Sicilia) che nel suo lungo intervento, ha illustrato il tema della figura del “Comunicatore Territoriale” e sul valore che tale figura può dare ai territori, non più intesi come luoghi da sfruttare per il turismo di massa ma come luoghi della memoria e della riscoperta dei valori socio-culturali.

A concludere il Dott. Pasquale Ciurleo (Presidente di Ente Promozione Italia e Ente Pro Loco Italiane) che ha rimarcato il valore delle pro loco e delle sinergie sui territori, volti a generare progetti che sono stati da stimolo per molte regioni, che guardano alla Calabria come esempio da seguire.

Invece il Prof. Sebastiano Stranges ha chiuso con il suo incisivo intervento ha riguardato gli aspetti del lavoro svolto in questi anni dalla Pro Loco di Brancaleone per la promozione e valorizzazione delle peculiarità storico, archeologiche, naturalistiche e culturali e sui gap culturali ancora da colmare, con un monito alle coscienze dei Calabresi che devono altresì proteggere e difendere i valori culturali intrinsechi nel nostro codice genetico.