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Rinvenuto e sequestrato un vero arsenale a Brancaleone, in contrada Pantano. I particolari dell’operazione sono stati resi noti dal dirigente del commissariato di Condofuri Marina, Filippo Leonardo, durante una conferenza stampa che si è tenuta nella giornata di ieri. Il sequestro è scaturito in seguito da dei controlli amministrativi sulle armi predisposti dal Questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona. Le operazioni si svolgevano nel vicino comune di Brancaleone, caratterizzato nell’ultimo periodo da episodi di micro criminalità attraverso l’utilizzo di armi.
Tutto era nato da un controllo amministrativo nei confronti della moglie di Giuseppe Benavoli, classe 1956, con precedenti penali, che deteneva normale porto d’armi. Giunti sul posto, i militari venivano a conoscenza anche della detenzione da parte del signor Giuseppe Benavoli canche se, dopo attente valutazioni, notavano la presenza, in un’altra abitazione, di altro materiale di tale portata. La ricerca si estendeva anche nei confronti del figlio Fortunato, classe 1987, incensurato, La perquisizione sia al piano superiore dello stabile che in una legnaia, adiacente al canile della famiglia, portava al ritrovamento di molte armi.
Immenso l’arsenale che veniva rinvenuto e sequestrato come innovative attrezzature necessarie per il caricamento artigianale di munizionamento per armi corte di vario tipo, con i relativi dispersori contenenti notevole quantitativo di polvere da sparo, pronta per il caricamento del materiale balistico.
Inoltre, i militari rinvenivano bilancini di precisione, calibri per il controllo dei diametri ed altri attrezzi necessari allo scopo, tra cui 1.5di polvere da sparo, bossoli nuovi per pistola di vario calibro con relative ogive.
Nelle adiacenze della loro abitazione, all’interno del vano adibito a deposito attrezzi ed officina, venivano rinvenuti due kit, sia per la pulizia di fucili che delle pistole, dei caricatori cal. 7,65, cartucce di vario calibro, sia per fucili che per armi corte, cartucciere ed un fucile a canne mozze con numero di matricola obliterata e 9 grammi di semi, verosimilmente di cannabis indica.
All’interno della legnaia, sigillati in tre contenitori in plastica e abilmente occultati all’interno delle calze contenute in appositi tubi, venivano rinvenute 4 pistole semiautomatiche con numero di matricola obliterata, complete di caricatori ed un silenziatore, nonché un considerevole quantitativo di munizionamento per pistole.
Di seguito, sia il padre che il figlio venivano arrestati e condotti presso la Casa Circondariale di Locri, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
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