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La relazione sul rendiconto di gestione anno 2010 oggetto dell’odierna deliberazione consiliare, conferma le perplessità che questo gruppo consiliare di minoranza aveva esternato in sede di esame ed approvazione del bilancio di gestione 2010.
Infatti, la nostra astensione maturava dalla constatazione dell’esistenza di grandi problematiche che investivano l’Ente, frutto di inefficienza amministrativa del passato, che già dai primi provvedimenti del nuovo esecutivo, si manifestava senza soluzione di continuità.
Evanescenza del programma politico-amministrativo, tirato ora da una parte, ora dall’altra, come la proverbiale coperta corta; ritardi nel delineare e costituire un esecutivo capace, coeso ed all’altezza del proprio ruolo, ci facevano preoccupare, e ci preoccupano tutt’ora, sulle sorti economiche e finanziarie dell’Ente. Sorti sempre più grigie, se pensiamo che siamo alle soglie di un effettivo federalismo fiscale.
La nostra analisi economica e finanziaria, che stride con quanto relazionato nel documento che ci viene chiesto di approvare, parte dalla considerazione, velatamente affermata anche dal Revisore Unico , che esiste ormai un’incapacità cronica dell’Ente sul campo delle Entrate tributarie ed extratributarie, che rispetto al programmato si sono ridotte al lumicino, specialmente quelle che dovrebbero dare il gettito maggiore: ICI, CONTRIBUTI PER PERMESSO DI COSTRUIRE; OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO; CONTRAVVENZIONI AL C.D.S. ecc.
Vorrei ricordare a tutti noi, consiglieri, amministratori ed Organi vari dell’Ente che non è più possibile, alla luce delle nuove disposizioni normative in tema di finanza locale, imbrogliare i cittadini presentando bilanci, regolari dal punto di vista contabile, ma vuoti di contenuti, i cui conti sono tenuti a galla dal giochino dei residui attivi e passivi e dalla forzatura di realizzazione di avanzi di amministrazione, che poi servono a riequilibrare alcune poste che presentano fattori di criticità.
I cittadini lo capiranno a proprie spese, quando la macchina amministrativa collasserà, non garantendo neanche il minimo dei servizi; quando le tariffe saliranno ai livelli massimi e quando la disuguaglianza sociale, economica e fiscale metterà le ganasce ad una economia già debole e precaria.
L’azienda Comune è come un’azienda privata, se non si incassa non si può spendere. I crediti devono riassorbire i debiti ma, al contrario delle aziende private che hanno l’obiettivo di un utile, le pubbliche hanno il solo scopo di erogare servizi alla collettività.
Sotto il profilo formale l’analisi della gestione dei residui attivi evidenzia il rispetto dei principi e dei criteri di determinazione degli stessi disposti dagli artt. 179,182,189 e 190 del T.U.E.L ma, nel merito, è lo stesso Organo di Revisione a ritenere che occorre una ancora più incisiva revisione degli stessi, in particolare per quelli anteriori all’anno 2006. Da qui il consiglio di vincolare cautelativamente parte dell’avanzo di amministrazione, ed anche se non lo esplicita palesemente, di iniziare una seria lotta all’evasione dei tributi per raggiungere l’equità tanto sbandierata e mai realizzata che, invece, i cittadini contribuenti onesti si aspettano davvero.
Il Trend storico della gestione di competenza evidenzia, nel raffronti tra entrate e spese, l’incapacità, ormai cronica del nostro Ente comunale, di creare un gap positivo tra le entrate e le spese. Infatti, anche per il 2010 nell’analisi del conto di bilancio vi è un meno 18% nelle entrate tra previsione iniziale e rendiconto, e un meno 19% per le spese.
Ciò significa che la situazione economica dell’ente è stagnante.
Per quanto sopra, il gruppo consiliare Nova Bovalino esprime voto contrario per l’approvazione del rendiconto di gestione 2010.
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