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Ogni anno a Bova, in occasione della Domenica delle Palme, si compie un rito di particolare suggestione. Per commemorare l’ingresso di Cristo a Gerusalemme, da secoli i bovesi usano annodare foglie di ulivo su steli di canna per realizzare figure femminili.
Quest’anno, all’interno dei festeggiamenti, nella piazza dei Ferrovieri verrà presentato il mosaico “SACRALITÀ GRECANICHE”: omaggio al rito pasquale e ai suoi ancestrali riferimenti mitologici. Il mosaico, realizzato da Roberto Lucifero e composto di 4 sezioni (ciascuna di cm 240 con altezze variabili da cm 60 a cm 90), rappresenta l’Etna, Fiumara, il paese di Bova e Capo Spartivento.
NA JENNITHI’ METAPALE MIA ANIXI, ECHI, TO SITARI, NA PETHANI CHUMENO…
BISOGNA, PERCHÉ UNA PRIMAVERA RINASCA, CHE IL GRANO SI LASCI MORIRE SOTTO TERRA…
Da Capo Spartivento al pennacchio dell’Etna, la punta calabra guarda il Mediterraneo e il vento accarezza gli alberi e le case.
Una storia fatta di pietre e coccio, dai remoti Ausoni ai sofisti Greci, dall’eredità Bizantina alla pomposità borbonica, questa brezza guarda il tempo che passa.
Come un ritrovamento quasi formatosi per caso, questo mosaico composto di frammenti trovati, terrecotte votive ricomposte, rimasugli di anfore che potrebbero avere dai 5 ai 5.000 anni.
E’ forse così importante questo scorrere del tempo per questo paesaggio eterno?
Saranno Persefone o sua madre Demetra a darci la risposta?
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