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di Gianfranco Marino
Si è tenuta due giorni fa a Bova Marina l’assemblea di allevatori e agricoltori promossa ed organizzata da Coldiretti Reggio Calabria per discutere di danni provocati dai lupi, dai cinghiali e da altri animali selvatici alle imprese agricole e zootecniche. Presenti all’incontro oltre al direttore provinciale di Coldiretti Francesco Saccà, anche il vicedirettore Antonio Maesano e il consigliere Domenico Stelitano. Tra le presenze istituzionali anche il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Leo Autelitano, il sindaco di Bova Andrea Casile ed il presidente del Consiglio comunale di Bova Marina. Oltre un centinaio gli allevatori del basso Ionio reggino presenti.
“Proprio loro – dice in una nota Antonio Maesano – ormai da tempo hanno lanciato l’allarme sulle scorribande del lupo e di altri selvatici in molte zone della nostra Regione, dapprima nelle zone più interne dell’Aspromonte, oggi anche nelle aree prossime al mare. Da tutto il territorio, non solo dalle aree all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, proviene un grido di dolore degli allevatori e agricoltori che subiscono giornalmente danni provocati da animali selvatici, al danno alle colture agricole da parte dei cinghiali, oggi si unisce quello del lupo specie maggiormente pericolosa non solo per gli animali al pascolo ma anche per l’uomo.
Negli ultimi anni – prosegue Maesano – si è avuto un forte aumento dei danni agli allevamenti e si ripetono sempre più frequentemente i casi di aggressione a mandrie e greggi, tra gli allevatori si è diffusa la rabbia ed un senso di impotenza ed insoddisfazione. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra la presenza del lupo, protetto dalla normativa europea, e quella dei pastori che attraverso la loro opera conservano e valorizzano la collina, la montagna e le sue tradizioni.
Per fare questo è necessario rivedere da un lato il sistema di accertamento e risarcimento dei danni affinché siano coperti non solo i danni diretti causati da lupi e cani inselvatichiti, ma anche il completo reintegro della perdita di reddito per l’allevatore, serve un impegno più concreto da parte di tutti gli organi competenti ed indennizzi equi che tengano in considerazione anche i danni indotti come la mancata produzione di latte, gli aborti degli animali provocati dallo stato di stress per paura, le spese veterinarie per curare i capi feriti e quelle legate alla necessità di una maggiore sorveglianza ed alla collaborazione di un aiuto pastore, un maggior impegno nella lotta al randagismo e una maggior celerità nell’erogazione degli indennizzi.
Coldiretti – conclude Maesano – si farà portavoce presso gli enti preposti, al fine di tutelare gli allevatori ed agricoltori nei confronti di questa piaga che rischia di demotivare coloro che hanno scommesso, nonostante le grandi difficoltà, sulla loro l’attività agricola e zootecnica, spesso in aree marginali dove la presenza dell’uomo è indispensabile per mantenere un equilibrio naturale che da sempre rappresenta uno strumento insostituibile per la conservazione dell’ambiente, della biodiversita’, che contribuisce a preservare le tradizioni storico-culturali ed a mantenere l’economia delle popolazioni residenti”.
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