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Si è svolto mercoledì mattina, 27 giugno, come previsto da bando, il sopralluogo collettivo facoltativo sull’area d’intervento del Concorso Internazionale di Idee per la “Riqualificazione del Waterfront di Saline Joniche e la realizzazione di un Parco Naturale e Antropico”,
promosso dalla Provincia di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Agenzia dei “Borghi Solidali”.
Una grande rappresentanza degli oltre 70 gruppi di professionisti partecipanti dall’Italia e dall’estero hanno visitato le aree oggetto d’intervento attraverso un itinerario all’interno del meraviglioso territorio rurale grecanico su cui si ergono quei giganti conglomeratici di eccezionale bellezza, Pentedattilo e Prastarà, che offrono un’ampia veduta sulla terra selvaggia ma non più immacolata, che va a sfumarsi in fondo con il mare, aldilà del quale primeggia l’Etna fumante. È incomprensibile come un territorio di siffatta bellezza possa essere stato più volte sfigurato da irresponsabili scelte politiche e strategie neocolonialiste in spregio alla reale vocazione dei luoghi e alla contrarietà della maggioranza dei cittadini.
La visita di sopralluogo si è conclusa secondo programma, nell’Ostello della Gioventù, nel paese nuovo di Pentedattilo, vivacizzato dalla presenza dei ragazzi che stanno prendendo parte al secondo campo estivo stagionale realizzato dai Borghi Solidali in collaborazione con l’Arci; dopo un robusto aperitivo grecanico, si è aperta la sessione seminariale della giornata alla presenza dei numerosi partecipanti.
Santo Marra dell’agenzia dei Borghi Solidali ha introdotto i lavori, sottolineando il valore simbolico della scelta di Pentedattilo, in quanto luogo in cui si sta sperimentando l’economia della cultura nell’integrazione tra attività tradizionali e innovazione sostenibile, indicando la strada per lo sviluppo del territorio; a seguire Piero Polimeni, Direttore dell’Agenzia, nell’illustrare l’esperienza dei Borghi Solidali, ha posto duramente la questione sulla necessità di porre in essere proposte, partendo da quelle scaturenti dal concorso, di riparazione ambientale e di rilancio di politiche di sviluppo locale che tengano rigorosamente conto della tradizione e della vocazione del territorio, al fine di scongiurare il concretizzarsi di ipotesi scellerate come il progetto della Centrale a Carbone, basato sulla fonte di energia più vecchia, più insostenibile e più inquinante in assoluto, che rappresenterebbe la fine dell’Area Grecanica e di ogni ipotesi di sviluppo sostenibile, oltre che fortemente dannoso per la salute umana. Quindi, la parola è passata all’architetto Fortebuono, Responsabile del Procedimento il quale ha inizialmente illustrato i punti focali oggetto del concorso: la Liquichimica, le Officine Grandi Riparazioni, il relitto sommerso della Laura C, le aree Sic dei pantani ma anche dei torrenti, risalendo fino all’entroterra bisognoso di manutenzione. In seguito ha particolarmente approfondito aspettative e caratteristiche del bando di concorso, fornendo, tra l’altro, delucidazioni sulle linee guida di progettazione basate su rigorosi principi di sostenibilità, nonché sui criteri di valutazione, a cui, oltre gli aspetti architettonici e ambientali, un forte peso è attribuito alla sostenibilità economica e di gestione della proposta progettuale.
Infine, il dott. Forestieri, Funzionario Biologo della Provincia, ha sottolineato l’importanza dell’area protetta di Saline Joniche, fornendo importanti informazioni sulla vegetazione e sulla fauna, specificando che il sito in questione rappresenta uno dei pochi ambienti palustri della Calabria. Ha sottolineato l’origine sedimentaria del sito, con notevoli quantità di sostanze organiche vegetali e caratteristiche geotecniche scadenti. Forestieri, infine, ha precisato che interventi che non tengono conto delle particolarità bioclimatiche di questa regione possono compromettere irreversibilmente gli equilibri microclimatici e la ricchezza di biodiversità.
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