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Impegno sociale, lavoro e sviluppo territoriale nel primo campo lavoro a San Pantaleone nel Comune di San Lorenzo, organizzato dall’Agenzia dei Borghi Solidali. Protagonisti 15 ragazzi del Clan “Due Ali” di Villa San Giovanni 1 che dal 30 luglio al 4 agosto hanno partecipato ad una delle tante iniziative organizzate in nuce al “Progetto Borghi Solidali” per valorizzare l’area grecanica calabrese. Idea di fondo quella di creare un flusso costante di presenze nelle aree di riferimento, sia per contrastare il sentimento diffuso d’isolamento della popolazione locale, sia per favorire l’internazionalizzazione delle attività di progetto.
Diverse le attività svolte durante i cinque giorni: per la riqualificazione ambientale la pulizia di una parte del paese e la sistemazione della scalinata che ricollega la parte vecchia a quella nuova; per la riscoperta dei luoghi dell’accoglienza solidale l’escursione a Roghudi vecchio; per la sensibilizzazione alla cittadinanza attiva il laboratorio di Paola Bortini di Pame Ambro; per le attività ludiche i giochi tradizionali de “I Fossatesi nel mondo”, i giocolieri dei Don Chisciotte senza mancia, le serate di tarantella in piazza con gli abitanti di San Pantaleone e la performance musicale nel Borgo di Pentedattilo di Francesco Stilo Cagliostro e l’ Alchimia. Il tutto mixato alle tante numerose attività scout.
Tra le esperienze più significative di interazione con il territorio la realizzazione, in soli tre giorni, dello spettacolo in Piazza Fontana de La Corrida organizzata dagli scout e dalla Cooperativa Rinascita onlus di Saline 1 e Saline 2 che, dal 1988 ha come base del suo intervento, il contrasto dell’emarginazione delle persone più deboli della società quali anziani e disabili mentali.
“E’ stata una bellissima avventura, abbiamo conosciuto una realtà splendida e tante persone che con i loro sorrisi e i loro gesti ci hanno trasmesso tante emozioni. E anche il paese con la sua ospitalità e disponibilità rimarrà nei nostri cuori”, spiegano gli scout.
E con tutto il paese a cantare “Che musica maestro”, tanto divertimento e qualche lacrimuccia per un addio che sa di arrivederci al prossimo anno.
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