Questo post é stato letto 23710 volte!
Bilancio positivo per “ErgoSud” in termini di partecipazione e contenuti. La tre giorni, che l’associazione “Pensando meridiano” replicherà presto, si è chiusa stamattina con “Giovani resistenti a Sud: Voce del verbo sperare”.
Ad affrontare il tema, quello delle analisi e delle proposte per un binomio giovani-Sud che sia sempre migliore, sono stati il giornalista Aldo Varano (ZoomSud), l’editore Franco Arcidiaco (La città del sole), gli operatori sociali Pasquale Ambrosino (Exodus), Davide Grilletto (Libera), Mario Nasone (Agape), la consigliera di parità Daniela De Blasio e il presidente dell’Ordine degli architetti Paolo Malara. L’incontro è stato aperto da “Si salvi chi può”, video realizzato da Alessia Palermiti, Danilo Emo e Fortunato Tripodi e caratterizzato da interviste a giovani sul “partire” e sullo “restare” che hanno dimostrato come una terra senza nuove generazioni sia senza speranza. E, quindi, lanciato il messaggio che occorre invertire la tendenza, specialmente per una Calabria che rischia di “morire”.
E dalla presentazione del manifesto di “Pensando meridiano”, un documento aperto alla società civile che arriva dopo i contributi progettuali di Pensando meridiano su Saline ioniche, Città metropolitana e fondi comunitari. «Pensando meridiano, seguendo cultura sostenibile, innovazione e coesione sociale, affida le sue ragioni al desiderio di immaginare un Sud in cui meridiano è il modo con cui si cerca il futuro e il sentimento che non svanisce davanti agli ostacoli di una terra generosa ma spesso ostile.
È la presa di coscienza dei giovani che hanno deciso di restare lasciando che non siano più gli altri a decidere per loro. E si pone come un incubatore di spazi di formazione, cultura e confronto, di servizi e di imprese come opportunità per i giovani che producano benessere sociale sul territorio ancor prima che economico. Da questa difficile situazione è possibile uscire mettendo insieme tutti quei pezzi di società sana che forse hanno l’unica colpa di non essersi mai avvicinati troppo. Il primo passo è riconoscersi fra soggetti positivi e propositivi e mettersi insieme stabilmente» è un estratto del documento letto dal presidente Giuseppe Mangano e dalla vice Valentina Palco.
Le loro parole hanno introdotto un dibattito che ha mostrato diversi problemi che, però, possono essere superati attraverso una “rivoluzione” che veda i giovani in reti fiduciarie per elaborare pensieri e realizzare azioni. Per Malara «se non si cambia prospettiva, i giovani sono fuori. Bisogna aprire nuovi scenari, ad esempio guardando il territorio nel suo insieme. E creare luoghi dove valorizzare le competenze», mentre secondo Varano «le nuove generazioni sono destinate a non venire valorizzate. I giovani il futuro se lo creano o non ce l’hanno. Importante è la formazione, ma è l’aggregazione ad essere decisiva perché costringe al confronto».
«Davanti allo sfacelo, ognuno si crea il suo orticello. La prospettiva è difficile, ci vuole più coraggio a restare che ad andar via. Ma i giovani facciano squadra mettendo da parte i personalismi» ha affermato Arcidiaco, mentre «si sa solamente criticare, lamentarsi e piangersi addosso. Ma non si parla di cambiamento, quasi fosse impossibile. Ognuno deve fare una propria resistenza prendendosi in mano destino e responsabilità. E combattere creando relazioni ed agendo» Ambrosino. «Lottare per restare, restare per costruire.
Bisogna mettere in campo un percorso di liberazione concreto. Guardando al merito delle persone. E facendo in modo che siano sempre in meno a restare indifferenti fra i “buoni” e i “cattivi”» ha detto Grilletto, mentre «chi resta dà significato a questa scelta perché è legato alla sua terra e alla sua gente. A Sud il cambiamento è in atto, ma nessuno lo racconta. Serve mettere ancor di più in relazione il capitale umano dei giovani con le opportunità del territorio. Per farlo occorre un lavoro quotidiano e superare il nostro complesso di inferiorità. Se ci mettiamo insieme, ce la possiamo fare» Nasone e «le cose si possono modificare nonostante le difficoltà.
Le nostre ragazze e i nostri ragazzi sono una ricchezza che non va sprecata. Metterli in condizione di agire vuol dire dare speranze alla nostra terra» la De Blasio. «La libertà è negata quando i giovani non possono diventare risorse per il Sud perché una società senza di loro è priva di futuro – le conclusioni alla manifestazione di una Consuelo Nava molto soddisfatta come i suoi giovani di “Pensando meridiano” insieme ai quali ha messo su “ErgoSud” – bisogna creare legami fiduciari, progetti ed azioni come vuole fare un Pensando meridiano che non solo organizzerà tanti “ErgoSud” durante l’anno, ma farà tante altre iniziative per dar spazio ai giovani».
Questo post é stato letto 23710 volte!