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Hanno festeggiato 30 anni di carriera artistica e, nella stessa serata, hanno aperto il FaMag (Festival nazionale delle arti della Magna Grecia organizzato da Calabria dietro le quinte), i due attori reggini Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi in scena al teatro “Cilea” ieri con un travolgente “Romanzo mitologico”. Letture sceniche magistralmente proposte dalla coppia storica della compagnia del “Bagaglino” intervallate dalle musiche di Sandro Scialpi eseguite sul palco dallo stesso e dagli strumentisti Enzo Bruzzese (voce e percussioni), Marco Scialpi (percussioni), Cettina Nicolosi (violino) e con interventi tersicorei della ballerina Samuela Piccolo.
Due ore tra racconti mitologici che hanno come sfondo le regioni del Mezzogiorno d’Italia (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia). Suoni e melodie mediterranee con testi inerenti al tema trattato nel racconto, si mescolano ricreando quelle atmosfere passate in cui rituffarsi per affondare nelle nostre radici. Un ritorno alle origini in quello che potremmo definire quale passato assiologico, cioè creatore e allo stesso tempo portatore di ideali morali, civili e culturali. Giacomo e Gigi sono bravi a creare un irresistibile gioco di richiami letterari, la bellezza dell’intreccio che scaturisce quasi completamente dai dialoghi che vedono impegnati i due attori in quel filo sottile chiamato vita. Con una consapevolezza letteraria di grande caratura, Battaglia e Miseferi spingono ogni spettatore a riflettere sulla disarmante bellezza di quei testi antichi, da molti dimenticati ma che ci identificano, ci rappresentano. E pagina dopo pagina, partono dalla “Creazione del mondo” per poi arrivare a “La Fata Morgana” alla “Storia di Roma in versi” di Alberto Cavaliere. Un racconto davvero emozionante che prende per mano colui che lo ascolta per portarlo verso un finale inaspettato che sorprende in ogni sua forma e che consolida ulteriormente quello statuto ufficiale di due grandi artisti. Giacomo e Gigi infatti, dismesse le tuniche bianche, nei panni dei “Bronzi di Riace” si lasciano andare in esilaranti interrogativi di carattere esistenziale. E sono i forti applausi a consolidare una carriera lunga e costellata di successi che, ieri sera al teatro “Cilea”, spegne 30 candeline.
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