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L’assegnazione da parte della FEE di sole tre bandiere blu in Calabria (che ricordiamo vanta oltre 700 chilometri di costa) rispetto alle sei del 2012, è un dato inaccettabile che deve fare riflettere seriamente amministratori, operatori del settore turistico ed ambientale ma anche gli utenti calabresi.
È un ulteriore prova, alle porte di una nuova stagione estiva, che qualcosa non va; che occorrono azioni preventive e politiche che, nell’arco dei 365 giorni, abbiano veramente a cuore le tematiche ambientali dell’intero territorio calabro attraverso una spesa razionale e monitorata delle risorse.
Come si può accettare che l’intero versante tirrenico e grandissima parte di quello jonico , non possano fregiarsi di una bandiera blu?
Altre regioni, più piccole rispetto alla nostra e che certamente non godono della stessa straordinaria varietà di coste e litorali , hanno addirittura incrementato il numero di bandiere blu assegnate.
La qualità ambientale è l’elemento fondamentale per affrontare la competitività di una destinazione turistica. Nel caso della Calabria questo risultato è un segnale che deve spingere a rafforzare tutta la prima linea in tema di tutela del territorio, turismo sostenibile e accoglienza turistica non dimenticando che mare e montagna sono legati a doppio filo in perfetto equilibrio.
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Salve,
sono d’accordo con voi, la Calabria è una regione splendida con un litorale tra i più belli al mondo. E’ uno scandalo che ad esempio una città come Tropea non venga premiata con una bandiera blu. Io sono di Cattolica e il mare da noi, seppur non così bello come quello calabrese, è stato premiato per la qualità dei servizi.
In Romagna riusciamo ad essere competitivi non con le bellezze naturale ma con la qualità dei servizi, anche se ormai è difficile fare fronte a questa crisi.
Grazie ancora per l’articolo e a presto.