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Si è svolto sabato 28 Aprile l’incontro organizzato, presso la Sala del Consiglio Comunale di Palazzo San Nicola a Bagnara, dall’associazione culturale Fenice dello Stretto sul tema “La lingua greca di Calabria: origini, sviluppo storico e prospettive di valorizzazione”.
Questi gli illustri relatori che hanno presenziato all’evento: Franco Tuscano, presidente dell’Associazione Culturale Ellenofona “Paleo Cosmo” e responsabile del Centro Documentazione del Parco Archeologico “Archeoderi”di Bova Marina, Daniele Macris, docente di greco e latino presso il Liceo Classico “F. Maurolico” di Messina, e Maria Concetta Cacciola, glottologa, dottoressa di ricerca presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Moderatore della giornata lo storico Natale Zappalà, il quale ha aperto la discussione ricordando l’importanza delle radici greche dell’area dello Stretto, rivolgendosi soprattutto agli alunni del primo Liceo Scientifico “E. Fermi” di Bagnara, che per l’occasione sono stati invitati ad assistere all’incontro insieme alle docenti Meli e Cotroneo.
Ai saluti iniziali da parte del sindaco della cittadina tirrenica, Cesare Zappia, e del presidente dell’associazione “Fenice dello Stretto”, Maria Francesca Fassari, sono seguite le relazioni degli ospiti. Franco Tuscano ha ricordato come la lingua greca fosse inizialmente parlata in tutto il territorio reggino e di come essa costituisca ancora oggi un prodigioso patrimonio di memorie sia per la Bovesia che per la zona della Valdemone siciliana. “Sono 6800 oggi le lingue parlate al mondo” – ha dichiarato Tuscano – “e ne muore una all’incirca ogni 15 giorni, perciò è bene preservare le nostre radici linguistiche che hanno dato origine nel tempo all’idioma greco di Calabria, diffuso oggigiorno soprattutto nell’Area Ellenofona della Bovesia, che fino al secolo scorso era condivisa dalla stragande maggioranza dei reggini. La glossa greca non è una parlata straniera ma è stata la nostra lingua-madre e perciò di essa dobbiamo riappropriarci.”
Coinvolgente l’intervento della glottologa Maria Concetta Cacciola, la quale ha illustrato le due teorie sulle origini, magnogreche o bizantine, della lingua greca di Calabria, elencando le indagini scientifiche del settore effettuate da studiosi del calibro di Gerhard Rohlfs, Carlo Battisti, il Morosi, il Fanciullo e Filippo Violi.
A concludere gli interventi ci ha pensato Daniele Macris, che si è occupato di mettere in evidenza l’incidenza della lingua greca di Calabria nel quotidiano, rievocando l’etimologia di toponimi e cognomi di origine ellenica relativi all’area di Bagnara Calabra, a partire dall’idronimo “Sfalassà”, richiamante la ginestra spinosa, termine di cui si ha memoria sin dal lontano VII sec. a. C.
Molto interessati ed entusiasti sono apparsi gli studenti del “Fermi”, i quali hanno posto numerose domande ai relatori, mentre il primo cittadino Zappia ha manifestato la sua volontà affinché lo studio della lingua greca di Calabria possa essere in futuro oggetto di un progetto didattico di divulgazione, da pianificare coinvolgendo le scuole locali.
Al termine dell’incontro i soci della “Fenice dello Stretto” hanno voluto ringraziare gli studiosi intervenuti per l’impegno profuso nella valorizzazione del greco di Calabria, consegnandogli una pergamena-ricordo dell’evento.
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