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Si è svolto lo scorso 21 dicembre l’incontro tematico “La fine di Gaia”, promosso dall’Associazione Culturale “Fenice dello Stretto” in collaborazione con la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Bagnara Calabra, secondo appuntamento della Rassegna “A che ora è la fine del mondo?”.
Oggetto dell’evento, moderato da Laura Dominici, sono state le ansie apocalittiche che ciclicamente affliggono la storia dell’uomo. Lo storico Natale Zappalà ha illustrato al pubblico una vera e propria carrellata di profezie apocalittiche, puntualmente confutate con metodo storico-scientifico, dalle quartine di Nostradamus alle opere di Gioacchino da Fiore e Malachia.
La giovanissima Stefania Guglielmo ha poi fatto luce sulle imprecisioni, le distorsioni prospettiche e le autentiche assurdità alla base dell’isteria collettiva innescata dalla previsione catastrofica dei Maya per il 21/12/2012.
Infine, l’astronomo Carmelo Barbaro ha evidenziato l’inattendibilità dei presunti allineamenti planetari preconizzati dai Maya, insistendo sulla illogicità di un approccio acritico nell’osservazione della volta celeste, leitmotiv di opere letterarie e format televisivi di tendenza.
Filo conduttore dell’incontro, in definitiva, è stato il richiamo dei relatori ad una maggiore scientificità da impiegare nel rapporto fra gli uomini e il mondo. La Terra finirà, prima o poi, se si continuerà a parlare più di profezie che di consapevolezza globale.
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