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Si è svolto lo scorso 3 Aprile 2012 l’incontro organizzato dall’Associazione Culturale “Fenice dello Stretto” sul tema “Il fumetto come letteratura disegnata”.
I locali che hanno ospitato l’evento sono stati ancora una volta quelli del Circolo Unione di Bagnara Calabra, per la concessione dei quali l’Associazione “Fenice dello Stretto” ha ringraziato il presidente Franz Scordo, mentre a relazionare sull’argomento sono stati la giovane studentessa Stefania Guglielmo, lo storico e giornalista Natale Zappalà e Pinuccio Federico, collezionista ed appassionato di fumetti, che per l’occasione ha mostrato al pubblico una serie di edizioni rare di diversi formati.
I saluti iniziali sono stati affidati al vicepresidente del sodalizio promotore dell’evento, Gianmarco Iaria, il quale ha ricordato i futuri impegni degli associati per i mesi di Aprile e Maggio, mentre la discussione ha preso corpo con la prima relazione da parte di Natale Zappalà, il quale si è soffermato su una breve storia dei fumetti italiani, ricordando come quello “degli sbuffi di fumo” sia un linguaggio costituito da più codici, tra i quali il disegno e la narrazione.
Si è parlato durante la serata di “letteratura disegnata” per mettere in evidenza come le vicende fumettistiche siano spesso una riproposizione sociale delle vicende umane, incisivi soprattutto per la crescita dei più giovani.
Tantissimi i titoli delle raccolte più amate dal pubblico: da Yellow Kid, che vide la sua nascita negli Stati Uniti nel 1827 ai più recenti Tex Willer e Dylan Dog; da Quadratino, pubblicato sul Corriere dei Piccoli nel 1908, al Monello, Intrepido, Geppo, fino ad arrivare ai più conosciuti Marvel e Manga, di moda dagli anni ottanta in poi. Natale Zappalà ha inoltre ricordato le parole di Will Eisner, secondo cui il fumetto è un’arte sequenziale e il suo fine può essere divulgativo.
Passata la parola a Pinuccio Federico, la serata si è animata di racconti ricchi di passione per quest’arte che ha visto la pubblicazione di diversi formati tra cui quello a “striscia”, il quale aveva messo d’accordo editori e giovani nell’Italia degli anni ’50. Il signor Federico ha inoltre ricordato la nascita del fumetto “nero” come Satanic e Criminal, datata periodo post-bellico, che aveva sconvolto la società dell’epoca perché si pensava incitasse i ragazzi alla corruzione e al crimine. Emblematico il momento in cui si è dato modo al pubblico di vedere dei rari pezzi di storia dei fumetti appartenenti alla collezione privata del signor Federico: uno tra tutti il primo numero di Topolino datato 1949, ma anche un numero di Zagor, Dago ed Eternauta, amati in particolar modo dallo stesso Federico.
Numerosi gli interventi del pubblico, incuriosito dai racconti dei relatori, i quali hanno offerto dei momenti di riflessione sull’arricchimento culturale che può derivare da tale letteratura e come da essa possa nascere un modo per spingere i giovani a pensare attraverso la conoscenza.
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