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Per noi, studenti di Azione Universitaria Trento, è impensabile che lo Stato non solo non garantisca sicurezza, legalità e libertà di manifestazione del proprio pensiero ai comuni cittadini, ma ci risulta del tutto inconcepibile che non assicuri tutela agli eroi che decidono di servirlo combattendo lo strapotere delle organizzazioni criminali. Azione Universitaria è formata da giovani studenti universitari che credono, vogliono e pretendono un futuro diverso e che pertanto non possono che uscire dal contesto universitario per esprimere solidarietà e vicinanza all’on. Angela Napoli.
Nota per il suo continuo impegno civile nella lotta alla mafia – particolarmente alla ‘ndrangheta – l’Onorevole ha vissuto parte della sua vita sotto protezione: la storia d’Italia ha fin troppi esempi del destino che ha atteso le persone che hanno dedicato la loro vita all’antimafia, i magistrati di Palermo, Falcone e Borsellino o il magistrato Scopelliti, per la cui memoria alcuni personaggi politici di spicco dovrebbero insorgere alla notizia pervenuta e numerosi altri. È di qualche giorno fa la notizia che comunica che lo Stato non ha più interesse ad occuparsi della sicurezza dell’onorevole. In tal senso ci rammarica constatare che i principi enunciati nella nostra Costituzione sono stati interamente svuotati da una classe politica che, per troppo tempo, ha messo i propri interessi avanti a quelli legittimi della comunità.
Tutta la comunità di Azione Universitaria Trento, dunque, si stringe intorno ad una donna che sta facendo la storia dell’antimafia; una donna che è un modello, per le generazioni presenti e future, di cittadina esemplare e di politico onesto.
Il cambiamento, auspicato da tutte le forze politiche e preteso da noi studenti, deve basarsi su valori che devono essere fondanti nella nostra società; valori che si trasmettono alle nuove generazioni non con fiumi di parole vuote, ma con pochi, e tutt’altro che semplici, fatti. Esprimiamo per questi motivi la nostra solidarietà e vicinanza all’onorevole Angela Napoli, la deputata calabrese che, abbandonata dalle forze politiche di appartenenza perché custode battagliero della questione morale, si è vista ridurre a lumicino la propria scorta, ottenuta non per la sua posizione di Deputato della Repubblica, ma perché considerata un soggetto ad altissimo rischio proprio per le sue battaglie per la legalità e contro la mafia. Ancora una volta, il nostro Stato utilizza i grandi uomini e le grandi donne per condurre lotte eroiche di civiltà salvo, poi, dimenticarli e abbandonarli vigliaccamente. Anche in questa occasione non possiamo che denunciare la decisione dello Stato come inaccettabile.
Azione Universitaria Trento
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