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“Ancora una volta siamo chiamati ad esprimere solidarietà e vicinanza ad un servitore dello Stato, fatto oggetto di una gravissima intimidazione. Ci stringiamo intorno al Dottore Di Landro e a tutta la procura reggina in questi particolari momenti di tensione e siamo convinti che tali gesti scellerati non faranno desistere gli alti magistrati reggini nella lotta contro ogni forma di delinquenza, mafiosa o comune. Siamo vicini inoltre alle famiglie di tutti coloro i quali sono vittime di questi attentati che minano la tranquillità del vivere quotidiano e lasciano sicuramente un segno indelebile che nemmeno il tempo riuscirà ad attenuare.
Fatta questa doverosa e sentita premessa, consentitemi però di esprimere il mio personale disappunto per lo stillicidio di attentati, oltre 50 dall’inizio dell’anno contro esponenti politici, della magistratura e delle forze dell’ordine che sono rimasti tutti senza un responsabile e la cui matrice e derivazione ancora non è chiara. Se la regia di questi attentati è unica, se lo scenario che si sta disegnando è frutto di un progetto di destabilizzazione che cerca di far saltare financo gli equilibri sociali e non solo politici della città, allora l’approccio della lotta alla mafia è sicuramente inadeguato. Come inadeguata era la difesa posta in essere nei confronti del Procuratore Di Landro,oggetto nel recente passato di altre intimidazioni.
Infatti mi chiedo come mai a presidio dell’abitazione non ci fossero le pattuglie delle forze dell’ordine che vigilano sull’incolumità del Procuratore? Molti sono i punti oscuri di tutte queste vicende stranissime in riva allo Stretto, per cui credo sia necessaria una presa di posizione netta da parte del Ministro Maroni, atta a far luce sulle tante ombre che queste vicende riportano.”
Paolo Roberto Mallamaci
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