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L’associazione giornalisti reggini si stringe attorno al suo vicepresidente, il collega Maurizio Gangemi, per l’ennesimo provvedimento vergognoso attuato nei confronti del padre 81 enne, il giornalista Francesco Gangemi, arrestato (ai domiciliari) per diffamazione a mezzo stampa e per non avere rivelato le fonti fiduciarie delle notizie.
Appare davvero sproporzionata in questo caso la privazione delle libertà personali, basti pensare che in alcuni casi a criminali feroci sono state concesse misure alternative alla detenzione.
A questo bisogna aggiungere che si è ancora in attesa della riforma della legge sulla diffamazione che prevede per i reati a mezzo stampa, il carcere per i giornalisti.
Il segreto sulla fonte fiduciaria è tutelato dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Tra l’altro è proprio la legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti che impone l’obbligo di tutelare la segretezza delle fonti. Per questo definiamo il provvedimento vergognoso. Siamo pienamente d’accordo con il segretario generale aggiungo della Federazione Nazionale della Stampa Carlo Parisi il quale ha auspicato una revisione del provvedimento e chiesto l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, vista l’età e le condizioni di salute di Gangemi.
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