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“Può sembrare strano che ASSITUR perori la causa del mantenimento degli uffici postali nei comuni calabresi – così esordisce Adriano Marani general manager del gruppo – ma come cittadini dobbiamo contrastare con fermezza le decisioni prese da Poste Italiane.
La nostra preoccupazione non è tanto per il servizio spedizione, che oggi in maniera capillare viene svolto da tante aziende che provvedono a ritirare i pacchia domicilio, ma per gli altri servizi, specie per quelli bancari. I nostri paesini, privi di sportelli bancari, sono popolati per lo più da anziani, che mensilmente si recano agli uffici postali per ritirare la pensione o per pagare l’elettricità, il gas e quant’altro, ci chiediamo come faranno?
Non c’è dubbio che le poste rivestono le caratteristiche di servizio pubblico alla pari delle guardie mediche o altri presidi essenziali, e la loro soppressione non può essere valutata solo con il criterio dell’efficienza e dell’economicità. Eppure contro il piano di ridimensionamento proposto da Sarmi, l’amministratore delegato, sta passando completamente inosservato e non si è levata nessuna voce per scongiurare tale ipotesi. Mentre per la soppressione dei Tribunali o delle Province leggiamo sulla stampa le vibrate proteste dei politici, che presentano decine di interrogazioni parlamentari al Ministro Severino e al Presidente Monti per scongiurare gli effetti della spendig review, nessuna parola è stata spesa per difendere gli anziani, che sono la parte più debole della popolazione.
Conclude Marani – il mio auspicio e che tutti i sindaci e gli amministratori, dei paesi compresi nel piano, organizzino subito una manifestazione per difendere un sacrosanto diritto dei loro concittadini.
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