Assistenza Domiciliare Integrata: dal 5 luglio si ferma!

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Avevamo già lanciato il nostro grido di allarme lo scorso mese, ma purtroppo è rimasto inascoltato ed oggi la situazione è definitivamente precipitata!

Il Coordinamento Provinciale del Terzo Settore aveva infatti segnalato lo scorso 31 maggio che alcuni enti del Terzo Settore, Associazioni e Cooperative senza fini di lucro, che da sette anni ormai svolgono il servizio Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) per conto dell’ASP di Reggio Calabria, si trovavano ad affrontare un gravissimo disagio derivante dall’abissale ritardo nei pagamenti delle spettanze.

Si tratta di enti che svolgono un servizio fondamentale per i cittadini, provvedendo a somministrare terapie domiciliari a persone che presentano situazioni di notevole gravità. Un servizio che, oltre al beneficio immediato per tantissime persone su tutto il territorio provinciale, consente un considerevole risparmio alla sanità calabrese prevenendo ricoveri impropri in strutture ben più costose dell’attività domiciliare.

Purtroppo però, nonostante tali evidenti vantaggi sia economici che sanitari, gli enti interessati a svolgere le prestazioni non hanno ricevuto alcun compenso per tutto l’anno 2012 ed in taluni casi anche per il 2011, per non parlare dell’anno corrente!

Avevamo preannunciato che le organizzazioni del terzo settore impegnate nell’ADI a brevissimo non avrebbero potuto più garantire la regolarità del servizio perché gli operatori non ricevendo da oltre un anno alcuna retribuzione, non sono più disponibili ad andare avanti.

Ebbene, dopo avere atteso invano oltre un mese dal nostro grido di allarme, è notizia di oggi che gli enti che svolgono il servizio Assistenza Domiciliare Integrata hanno informato l’ASP e tutti i distretti sanitari interessati che a far data dal 5 luglio p.v. non sono più nelle condizioni di svolgere il servizio ADI.

Pertanto completeranno soltanto i piani domiciliari degli utenti in carico fino ad esaurimento degli stessi.

Sono le stesse organizzazioni che nella comunicazione di interruzione inviata all’ASP hanno scritto “L’Azienda Sanitaria ha dimostrato un grave disinteresse verso il servizio ADI, servizio in attesa di una regolamentazione sempre annunciata e mai avvenuta.

L’Azienda Sanitaria non ha voluto cogliere gli accorati appelli del Forum Provinciale del Terzo Settore, trascurando di convocare gli stessi enti e fare chiarezza.

L’Azienda Sanitaria non ha pagato le spettanze del 2012, di tutto il primo semestre 2013 ed in tanti casi anche prestazioni risalenti agli anni 2010 e 2011: nessun ente è in grado di far fronte a detti costi in assenza di rimesse da parte dell’Azienda.

Ma soprattutto l’Azienda Sanitaria ha dimostrato di non saper rispettare gli utenti del servizio che ogni giorno ci chiamano: le liste d’attesa si allungano inesorabilmente, i fisioterapisti e gli infermieri abbandonano perché stremati dai mancati pagamenti.

Il silenzio e la superficialità dell’Azienda Sanitaria ha costretto dunque gli enti a fermarsi, a non prendere in carico utenti e ad attivare il recupero legale dei crediti”.

Un’ennesima pagina triste che rischia di consumarsi sulle spalle dei cittadini reggini, se l’ASP, con adeguato buon senso, non interverrà immediatamente per scongiurare la chiusura di un servizio essenziale per il territorio.

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Author: Cristina

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