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La fine della latitanza del boss Pietro Labate è un’ottima notizia, giusto coronamento di un’azione investigativa che ha già inferto duri colpi al sistema criminale che tenta di soffocare la zona sud di Reggio Calabria. Questi arresti restituiscono ai quartieri di Gebbione e Sbarre e all’intera città di Reggio un’aria più pulita e più sana. Di tale risultato il coordinamento territoriale di Libera Reggio Calabria dà merito alle forze dell’ordine e alla magistratura reggina per l’instancabile e prezioso lavoro svolto.
Libera è, però, certa che questo arresto debba rappresentare l’inizio e non la fine di un percorso di riscatto. Gli sforzi degli apparati dello Stato non potranno mai bastare, da soli, a liberare, una volta per tutte, la nostra città dall’oppressione della ‘ndrangheta. È ora indispensabile che sempre più reggini, singoli cittadini e associazioni insieme, facciano la propria parte. Sino in fondo. Innanzitutto rispettando con scrupolo le norme del vivere civile che la nostra comunità si è data, attraverso leggi e regolamenti, per sentirsi libera e per mostrarsi giusta. Ma anche pretendendo il rispetto di tali regole e principi di giustizia da parte di tutti, nessuno escluso. Tocca alla società onesta e laboriosa denunciare ingiustizie, violenza e corruzione ovunque esse si annidino. Additare silenzi e collusioni della malapolitica e degli apparati burocratici. Chiedere alle rappresentanze dell’impresa, del lavoro e delle professioni di fare pulizia, a cominciare dal proprio interno.
È questo il momento della società responsabile! Il momento in cui il “noi” deve diventare, finalmente, il soggetto della lotta alle mafie, il protagonista del cambiamento sociale, affinché la nostra città possa ritrovare la speranza di un cambiamento.
Coordinamento territoriale di Libera Reggio Calabria
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