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Nella mattinata di ieri, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Polistena (RC) e della Squadra Mobile di Vibo Valentia ha eseguito l’“ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere” n. 3138/12 R.G.N.R. – n. 55/13 R.G. GIP –, emessa in data 12 aprile 2013 dal G.I.P presso il Tribunale di Palmi, Dott. Paolo Ramondino, nei confronti di DANIELE Francesco, 27 anni, di Vibo Valentia, già noto alle forze dell’ordine per furto, rapina, rissa e resistenza a pubblico ufficiale.
La richiesta cautelare è stata avanzata dal P.M. presso la Procura della Repubblica di Palmi, Dott. Gianluca GELSO, che ha condotto le indagini, in seguito alle quali al DANIELE è stato contestato il reato di rapina a mano armata in concorso, avvenuta nel 2011, ai danni di una gioielleria di Polistena, in provincia di Reggio Calabria.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, il 4 maggio 2011, erano da poco trascorse le ore 19.00 quando tre individui a volto scoperto sono penetrati nella gioielleria di Giuseppe MAUGERI e, sotto la minaccia delle armi, hanno intimato al titolare di farsi consegnare tutto l’oro contenuto all’interno della cassaforte e sul banco. Cosa che è stata fatta, e che ha permesso ai tre malviventi di riempire due grossi zaini con preziosi di vario tipo, prevalentemente d’oro, per un peso complessivo di circa sette kg.
Sul luogo della rapina interveniva altresì personale della Polizia Scientifica del Commissariato di PS di Gioia Tauro che rinveniva numerose tracce lasciate dagli incauti malviventi. Proprio gli accertamenti tecnico-scientifici compiuti dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria hanno consentito di individuare ed isolare un frammento di impronta digitale su un rotolo di nastro adesivo sequestrato con il quale i rapinatori avevano tentato di immobilizzare il titolare della gioielleria e di attribuirlo, in maniera inequivocabile, al DANIELE.
Proseguono le indagini in relazione all’individuazione ed identificazione dei complici.
Terminate le formalità di rito, il DANIELE è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia, dove è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.
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