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Nella giornata del 17 settembre u.s., sono sbarcati al porto di Reggio Calabria 880 cittadini extracomunitari, di cui uno deceduto, provenienti dalla Libia, di asserita di asserita nazionalità provenienza subsahariana, e mediorientale, soccorsi dalla Nave “Aliseo” della Marina Militare in acque internazionali, nell’ambito dell’operazione “mare nostrum”.
I cittadini extracomunitari, sono stati tratti in salvo a seguito di numerosi interventi di salvataggio (SAR), operati dalla Marina Militare.
L’indagine volta ad individuare i membri degli equipaggi che hanno trasportato i migranti dalle coste libiche verso l’Italia, è stata da subito condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica.
La complessa e serrata attività investigativa, svolta senza soluzione di continuità, grazie alla proficua collaborazione di alcuni migranti che hanno riconosciuto i presunti scafisti, ha consentito di individuare tre soggetti, due di nazionalità egiziana ed un nigeriano, quali responsabili dello sbarco.
Nei loro confronti, emergendo gravi indizi di reità accertati grazie alla proficua collaborazione di alcuni migranti, nonché sussistendo un concreto pericolo di fuga degli stessi, la Squadra Mobile di Reggio Calabria, procedeva al FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO, ex art. 384 c.p.p., che è stato notificato agli indagati nella tarda serata di ieri, in quanto ritenuti responsabili dei delitti di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento inumano o degradante.
Giova precisare che, a bordo del peschereccio, veniva rinvenuto un cadavere di un soggetto, allo stato ignoto, che veniva trasbordato a bordo di Nave ALISEO.
Le indagini hanno evidenziato che i migranti sarebbero partiti da una imprecisata località della Libia, nella notte del 13 settembre u.s..
Ciascun migrante avrebbe corrisposto ai membri dell’organizzazione distinte somme di denaro: una quota quale corrispettivo del viaggio sui mezzi di trasporto terrestre (per gli spostamenti dai paesi di origine fino alla Libia) ed una quota quale corrispettivo del viaggio da effettuare a bordo di imbarcazioni partite dalle coste di Tripoli, per un importo complessivo compreso tra i 2000 e 3000 dollari.
L’attività investigativa, con il coordinamento della locale Procura, prosegue al fine di individuare gli altri membri dell’organizzazione.
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