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Il Dipartimento di Reggio Calabria dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) interviene in merito ad una “querelle” nata sulla stampa locale e riferita all’individuazione dei punti di prelievo della campagna di balneazione a Villa San Giovanni, nonché sulle attività di ripascimento dell’arenile di Punta Pezzo.
“Il punto di prelievo “scarico presso il lungomare Cenide all’altezza del civico 47”, risultato “fortemente inquinato” a seguito dei prelievi di Goletta Verde – spiegano i tecnici del Dipartimento Arpacal di Reggio Calabria – non può essere confuso con il punto di prelievo ufficiale Arpacal per la classificazione delle acque ai fini della loro balneabilità. Come si può ben vedere sulla mappa il punto di prelievo di Goletta Verde ricade in un’area, peraltro già interdetta alla balneazione ai sensi del comma 4 del D.D.G. 1164/2016, diversa da quella in cui ricade il punto di prelievo di Arpacal, individuato con l’obiettivo di valutare l’impatto del refluo del depuratore sul corpo idrico recettore. Per dovere di cronaca è opportuno altresì precisare che a seguito dei lavori di adeguamento dell’impianto di trattamento reflui urbani, questi ultimi, da qualche mese sono scaricati in mare tramite condotta sottomarina, pertanto le criticità riscontrate negli anni scorsi in quel tratto di mare sono rientrate, come evidenziano gli esiti analitici pubblicati sul portale acque di balneazione. Insomma non è guerra di dati tra Arpacal e Goletta Verde, solo i punti di prelievo e le finalità del campionamento sono di natura diversa”.
L’Arpacal, infatti, procede – sia per la campagna di balneazione e sia per i controlli ai depuratori, così come per tutte le attività di monitoraggio e controllo – in punti precisi e secondo altrettanto precise procedure previste dalla normative vigenti.
“In merito al ripascimento dell’arenile di Punta Pezzo – continua la nota – si precisa che Arpacal ha dato parere favorevole sulla compatibilità del materiale da movimentare nelle suddette attività, fatta salva la prescrizione impartita a seguito della individuazione, in sede di sopralluogo, di una tubazione di scarico sull’arenile, ovvero divieto di depositare sabbia in un’area compresa fra 30 m a sinistra e destra dalla tubazione di scarico. Pertanto, dagli atti in possesso di Arpacal, il ripascimento su quel tratto di spiaggia non dovrebbe essere stato fatto”.
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