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Si è conclusa lunedì, all’interno del carcere di Arghillà, l’ultima iniziativa legata alla mostra collettiva d’arte “Libertà dell’arte” patrocinata dal Ministero della Giustizia, dal Consiglio regionale, dalla Provincia e dal Comune di Reggio Calabria. Il progetto, organizzato e curato dall’associazione artistico – culturale Visionarte, è nato per promuovere la libera espressione dei detenuti, a dimostrazione che l’Arte non conosce né confini né barriere e che può liberare emozioni e sensazioni che il linguaggio non può esprimere, particolarmente quando il vissuto è complesso e travagliato.
Al centro dell’esibizione artistica, oltre ai concetti di Arte e Libertà, si pone però con forza quello più alto di Riscatto. L’esibizione artistica, infatti, ha permesso a chi è stato costretto ai margini della società dalle circostanze della vita, di avere visibilità, essere applauditi, quindi apprezzati, ed essere finalmente visti con un ruolo positivo e costruttivo di bellezza e dignità antitetico ed opposto a tutto ciò che è normalmente associato a criminalità o violenza.
Il ciclo di lavori, iniziato a giugno con i laboratori di pittura e fotografia, è proseguito poi con la mostra collettiva delle opere realizzate dagli stessi detenuti, svoltasi nel palazzo della Provincia di Reggio Calabria il 10 settembre, che ha riscosso notevole successo di pubblico ed il plauso di tutte le istituzioni interessate. L’esposizione delle opere all’interno della casa circondariale di Arghillà alla presenza del personale carcerario, degli educatori e degli altri detenuti dell’istituto, ha costituito, quindi il passo finale di questo lungo percorso durato circa 4 mesi. Al termine della cerimonia, dopo la consegna degli attestati, i detenuti hanno offerto un dono per ringraziare l’associazione del lavoro svolto. Dopo questa importante esperienza di grande valore sociale, l’Associazione Visionarte continuerà la propria attività con l’organizzazione di una mostra anch’essa dall’impronta umanitaria nel periodo di Natale.
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