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Fra tutte le opere “incompiute” in città ce n’è una che colpisce particolarmente la sensibilità culturale collettiva in modo trasversale fintanto da suscitare profonda indignazione; è la “gloriosa” e storica Arena Lido.
Reggio ha avuto sempre l’abilità di distruggere il “bello” andando ben oltre la violenza dei terremoti che l’hanno rasa al suolo più volte; l’uomo riesce a fare peggio.
E’ successo con il Castello Aragonese, con molte piazze cittadine, con beni archeologici “seppelliti vivi” e con palazzi storici in vari punti della città; la distruzione è una costante antro-politica reggina.
Sono passati quasi 25 anni ormai da quando i reggini hanno potuto assistere agli ultimi eventi presso questo “gioiello” architettonico che garantiva in Estate ricchi cartelloni di Cinema, Musica e Teatro spesso con la peculiarità di essere a 2 passi dal mare ed in pieno centro cittadino.
L’Arena è stato sempre un Teatro del popolo, aperto a tutti e di tutti.
E’ l’inizio degli anni ’90 quando viene demolita la vecchia struttura per giustificare la realizzazione del nuovo progetto inserito nel Decreto Reggio; il tutto sulle vive proteste di associazioni e cittadini che avevano intuito il rischio della “cronaca di una morte annunciata” .
Da allora una serie interminabile di lavori, di lievitazione di costi, di interruzioni burocratiche ed operative che hanno portato ad oggi alla visione di una “bella addormentata” che va ad arricchire la lunga lista delle opere cantierizzate e mai portate a compimento.
Una nota stampa della Giunta Arena del 27-11-2011 rendeva nota la delibera per un “rifinanziamento” dei lavori per il completamento edilizio ed impiantistico per un valore di 1.175.000,00 euro; importo concesso da Cassa depositi e prestiti il 70 % era a carico della Regione ed il restante del Comune.
Perchè il lavori ad oggi non stati mai realizzati? Dove sono finiti questi ulteriori finanziamenti?
Possibile che nessuno abbia avuto prontezza e supervisione su questo tipo di interventi?
Urge, a tal punto, un intervento non solo di carattere istituzionale ma anche della stessa magistratura e della Corte dei Conti ricordando che l’ “inerzia” si configura come reato nella Pubblica Amministrazione.
Al contempo si esprima sia la Regione Calabria così come la triade commissariale per le competenze pertinenti e la Provincia stessa avanzi proposte per porre rimedio in modo fattivo a questa annosa questione.
Reggio non può pagare sempre ed indistintamente questo salatissimo conto.
In tal caso le responsabilità sono ventennali e trasversali; l’unica cosa certa è che anche quest’estate , dopo l’assenza invernale del Cartellone del Teatro Comunale, i cittadini reggini non potranno godere della stupenda Arena Lido.
I conti non tornano e la Cultura muore.
Filippo Sorgonà
Operatore Culturale
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