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I Carabinieri a Locri hanno denunciato all’A.G. competente, P. S. cl. 43, pensionato di Ardore il quale nonostante per l’Inps fosse cieco assoluto, tant’è che aveva diritto al c.d. accompagnamento, era più volte notato dai Carabinieri nell’atto di pulire il marciapiede adiacente alla propria abitazione sita nel piccolo comune in provincia di Reggio Calabria.
I Militari, incuriositi da fatto, decidevano di avviare gli accertamenti del caso. Iniziavano i pedinamenti al cieco con relative riprese dei suoi spostamenti giornalieri. L’uomo girava per il paese in piena autonomia con disinvoltura e naturalezza, senza bisogno di accompagnatori. In alcuni casi, tornando a casa, dopo aver fatto la spesa, salutava persone che transitavano in macchina apostrofandole per nome ed arrivato davanti al portone d’ingresso della propria abitazione, inseriva tranquillamente la chiave nella serratura senza neanche aver bisogno di occhiali.
Insomma, al termine dell’attività investigativa si evidenziava una condizione completamente opposta a quella delineata dal quadro clinico descritto nella documentazione sanitaria inerente al soggetto. Per i medici il pensionato non avrebbe potuto svolgere nemmeno le più elementari attività quotidiane.
E’ stato accertato che dal mese di giugno dell’anno 1986 al mese di marzo dell’anno 2011, Codice Fascia Invalidità 10, ovvero il codice attribuito a ciechi assoluti, non ricoverati, con pensione ed indennità speciale, P. S. cl. 43, ha percepito somme per pensione di invalidità e accompagnamento.
La pensione netta percepita da novembre 1998 a marzo 2011 ammonta ad Euro 40.2581,471 ai quali si sommano Euro 99,9281,154 dell’assegno di accompagnamento per un totale di Euro 140.186,26 + la somma di € 5.485,00 dal mese di marzo del 2011 al 9 .5.2012. I Carabinieri hanno notificato all’indagato un decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso dal giudice delle indagini preliminari di Locri, su richiesta della procura di Locri, con il quale erano sequestrati all’uomo, una somma pari a 145.000,00 euro, l’ingiusto profitto ricavato dalla condotta delittuosa.
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