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La Giunta comunale di Reggio Calabria ha approvato lo schema generale per le modalità operative per il funzionamento degli asili nido d’infanzia comunale e per il sistema di applicazione delle rette. A darne notizia è l’Assessore alle Politiche Sociali e Comunitarie Giuseppe Marino. Sul sito internet del Comune www.reggiocal.it è stato pubblicato il modulo per le famiglie che vorranno richiedere l’accesso ad una delle nuove strutture comunali. Il nuovo schema approvato dalla Giunta disciplina modalità operative, fasce di reddito per accedere al servizio e le relative rette agevolate, i criteri di individuazione per i destinatari del servizio, i numeri di ricettività, le modalità di iscrizione ed ammissione, la stesura delle graduatorie, i criteri di ammissione con i relativi punteggi.
«Dopo il nido comunale del Cedir – ha commentato l’Assessore al Welfare comunale Giuseppe Marino – con l’inizio del nuovo anno scolastico saranno attive anche le due nuove strutture posizionate in due quartieri importanti e popolosi come Archi e Gebbione. I lavori di ristrutturazione sono andati avanti in maniera spedita e sono ormai in fase di ultimazione. Nel frattempo stanno per partire le procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione della gestione degli asili. Ricorreremo alla selezione attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione che ci consentirà una procedura rapida e trasparente, in linea con l’esigenza di arrivare pronti all’inizio del nuovo anno scolastico. Grazie alla lungimiranza dimostrata dal Sindaco Falcomatà, finalmente la nostra città riapre i suoi servizi dedicati alle famiglie».
«Le nuove strutture – ha aggiunto Marino – garantiranno in totale circa 125 posti utente. Avranno un costo molto accessibile rispetto ai servizi privati ed una tariffazione proporzionata al reddito delle famiglie che ne faranno richiesta. Dopo appena da 18 mesi di amministrazione passiamo da 0 posti utente a ben 125. Un bel passo in avanti soprattutto se consideriamo che quello degli asili nido non è un servizio essenziale ma a domanda individuale. Quella di attivare gli asili nido pubblici è dunque una scelta politica precisa che va nella direzione dei diritti dei cittadini, soprattutto di tutti coloro che hanno minori possibilità economiche, che saranno ovviamente privilegiati nelle graduatorie. Una scommessa, posta già durante la campagna elettorale, che oggi possiamo considerare vinta».
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