Questo post é stato letto 52060 volte!
di Francesco Iriti
Un sorriso ingenuo e spensierato che racchiude al suo interno la sofferenza per una terribile esperienza vissuta sul proprio corpo che, nonostante tutto, lasciare delle tracce indelebili nella sua vita. E’ il volto della felicità quello del piccolo Antonino Laganà che giocava a terra nella giornata di ieri nello studio del programma pomeridiano “Pomeriggio 5” in onda su Canale Cinque. Un momento toccante scorto anche dalle parole dei genitori del bambini che hanno vissuto in prima persona tutta la vicenda iniziata circa due anni fa dopo una sparatoria sul lungomare di Melito Porto Salvo davanti a tanta gente. La stessa conduttrice Barbara D’Urso, abituata a raccontare storie tristi, non ha lesinato la sua gioia nel giocare con Antonino intento a calciare un pallone di stoffa o a buttarsi a terra abbracciando un grosso leoncino di peluche. Attimi di commozione per i telespettatori mentre la madre Stefania ed il padre Carmelo raccontavano alcuni risvolti di questa vicenda che ha intenerito tutta Italia e che ha visto, pochi giorni fa, la condanna dei mandanti del duplice tentato omicidio perpetrato con modalità mafiose del piccolo Antonino Laganà, vittima per caso, e di Francesco Borrello, destinatario dell’agguato.
“Hanno sparato due volte visto che c’erano molte persone che hanno visto e non hanno detto niente”. E dura la replica della madre Stefania ricordando quel momento in cui il killer sparò di fronte a circa 600 persone che “non videro nulla”. Difficile, infatti, sono state le indagini condotte dalla compagnia dei carabinieri di Melito Porto Salvo, guidati dal comandante Onofrio Panebianco che “hanno dovuto ricostruire tutta la vicenda senza ricevere molto aiuto– ha affermato Carmelo Laganà – da parte delle persone che erano presenti sul luogo al momento”. Infatti, la cosa strana è che ancora non si sa chi ha sparato.
L’intervista di Barbara D’Urso si è conclusa con la madre di Antonino, Stefania che ha esortato i calabresi a “ribellarsi e ad affermare il nostro essere cittadini. Dobbiamo ribadire in tutta Italia che cosa è la Calabria e non solo quello che dicono gli altri”.
Questo post é stato letto 52060 volte!