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Condivido le affermazioni di Massimo Veltri a conclusione di un suo pezzo sul Quotidiano della Calabria. È inconfutabile che la politica e i partiti sono obbligati a esprimere il meglio. Ahi noi, spesso non è così e le cronache quotidiane evidenziano aspetti di politici collegati al malaffare.
La storia recente ci dice che qualche “candidato” è stato eletto “per caso” il resto è figlio di una realtà consolidata e di cui pare difficile liberarsene. È opportuno ricordare che dove c’è spesa pubblica, di prassi sono luoghi occupati dal genere maschile. Sono consapevole che ci servono nuovi orientamenti ed organizzazioni capaci di assumersi responsabilità tendenti a rinnovare la democrazia.
Confido e sostengo quel mondo associativo a partire dalla chiesa, dai partiti e le organizzazioni sindacali che dimostrano di essere in prima fila. Le donne sanno stare in prima linea, infatti il Comitato nato in occasione dell’ennesimo suicidio con l’acido muriatico “chi collabora non deve più morire ingoiando acido” nel settembre scorso ha intrapreso un’iniziativa che ha registrato più di 1400 adesioni provenienti da singole persone, parlamentari e personalità impegnate a diverso titolo nei vari territori e che ci ha portato a un sit-in davanti alla Prefettura di Reggio Calabria.
L’iniziativa del dott. Matteo Cosenza del Quotidiano prevista per il prossimo 8 marzo e che riporta la nostra attenzione “sulle suicidate” merita grande apprezzamento. La società calabrese composta da uomini e donne e che punta al suo riscatto chiede l’affermarsi di una nuova cultura politica. Dobbiamo dunque agire con coraggio civile e con continuità. È un fatto importante riconoscerci nella comunicazione stando insieme. Questo 8 marzo lancia una sfida alla ‘ndrangheta che evidenzia capacità di attivazione attraverso processi di ascolto e che, dunque, catalizza energie straordinarie di passione democratiche.
Il Comitato nato a settembre scorso non è un valore aggiunto ma un valore in se, un valore che è insito nell’io donna che difende i valori della vita. L’8 marzo 2012 indica un coraggioso modo di vivere che è il nuovo modello di civiltà. La Calabria e il sud meritano un posto prioritario nell’agenda politica del professor Monti. Il sud è problema generale dell’Italia ed è altrettanto generale il problema della disoccupazione giovanile e femminile.
Gli investimenti che saranno definiti in queste ore dovranno invertire la marcia dei precedenti governi per dare risposte coerenti e forti che sappiano dire alle donne e ai giovani che è arrivato “il tempo nuovo”. Nel sud e in Calabria lavoro femminile e giovanile e investimenti per lo stato sociale garantiranno lo sviluppo generale. Lo stato sociale non è più un “costo” ma un investimento culturale. Grazie al dott. Cosenza, l’8 marzo, ci sarò, ci saremo insieme contro ‘ndrangheta, corruzione, malaffare.
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