Antenne per telefonia sulle case di Lazzaro, rischi per la salute

Antenne telefonia su case di Lazzaro

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Antenne per telefonia mobile e ripetitori sulle case di Lazzaro. Un rischio per la salute pubblica. Serie preoccupazioni degli abitanti. Di seguito la segnalazione di Vincenzo Crea – Referente unico dell’ANCADIC e Resp. del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.

Antenne per telefonia sulle case di Lazzaro

Nessuna notizia è pervenuta alla scrivente associazione circa le richieste avanzate alle competenti istituzioni con la nota riguardante le misurazioni post attivazione di nr. 4 SRB presenti sul territorio di Motta S. Giovanni; per richiedere di effettuare misurazioni sulle antenne per telefonia mobile site sul territorio di Motta. In particolare sull’antenna posizionata sul terrazzo di un palazzo sito sul Corso Italia di Lazzaro.
Al riguardo nella mattinata di ieri, un operatore di una società telefonica ha effettuato delle misurazioni su detta antenna telefonica; a conclusione del quale riferiva al proprietario dell’immobile dal quale ha effettuato gli accertamenti che il livello riscontrato è 1.25 ovvero superiore a quanto stabilito dalla norma di legge che deve essere entro il livello 1.

Livelli non a norma di legge

Nell’occasione il tecnico chiedeva se qualcuno avesse mai informato del superamento dei valori consentiti dalla legge e gli consigliava di chiedere un intervento dell’Arpacal; facendo presente che anche su un’altra antenna telefonica nella zona erano stati riscontrati livelli non a norma di legge; anche se inferiori al livello 1,25. Per quanto si è saputo, ma anche ciò va verificato, su detto operatore di rete opererebbero altri gestori telefonici. Quindi riteniamo che ciò favorirebbe il superamento dei livelli consentiti dalla legge. Nell’occasione si è rappresentato al tecnico accertatore che nelle tarde serate d’estate si nota spesso che dagli angoli della struttura metallica ove insiste l’antenna si sprigionano delle fiammelle che orizzontalmente si propagano nell’aria. In merito il tecnico non ha fornito spiegazioni rassicuranti.

La richiesta all’ARPACAL

Si chiede alla competente ARPACAL di voler eseguire le misurazioni del caso. Ma anche di valutare se l’ubicazione delle antenne ricadenti in un popoloso centro abitato e a pochi metri dalle abitazioni, rispettano le distanze previste dal decreto Gasparri del 2002.
Pur tenendo conto che tale decreto ha concesso maggiore libertà nel posizionamento di ripetitori per telefonia mobile sul territorio nazionale e seppur abbia permesso che l’iniziativa economica fosse libera; essa non può comunque svolgersi in modo da provocare un danno alla salute; ciò contrasta con quanto sancisce la Costituzione Italiana “Diritto alla salute”. Questa importante e complessa tematica richiede maggiore attenzione da parte delle Autorità. Queste infatti, dovrebbero adottare azioni preventive ispirandosi sul principio di precauzione.

Si attendono i risultati

Noi chiediamo che venga valutata la possibilità di delocalizzare dette antenne in zone più sicure. Anche in considerazione che non ci risulta una lettura e registrazione continua dei valori emessi; ciò, riteniamo, sarebbe  possibile con l’attivazione delle 4 “SRB Stazioni Radio Base” installate sul territorio. Queste avrebbero garantito un corretto insediamento delle antenne per la telefonia mobile; minimizzando l’esposizione della gente ai campi elettromagnetici. Colpisce che di fronte a questo e altri potenziali pericoli che minacciano la salute pubblica l’Amministrazione non intervenga per tutelare la salute dei suoi cittadini.
Aspettiamo comunque i risultati dell’ARPACAL e l’esito degli accertamenti richiesti alle competenti Autorità.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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