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All’alba di questa mattina, i Carabinieri nella provincia di Reggio Calabria a Cinquefrondi hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari:
– Bellantoni Pasquale, 65enne, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Anoia;
– Fringuello Antonio Giorgio, 60enne di Anoia;
– Macrì Giuseppe, 55enne di Anoia;
perché ritenuti responsabili, in concorso, del reato di frode nelle pubbliche forniture, commesso ai danni del Comune di Anoia, nell’esecuzione del contratto di cottimo fiduciario stipulato tra l’Ente e la ditta Mobili Fringuello, avente ad oggetto la fornitura degli arredi della sala convegni della Delegazione Municipale di Anoia – fraz. Superiore.
Le indagini sono state dirette dalla Procura della Repubblica di Palmi e coordinate dal Sostituto Procuratore Giulia Pantano, e si sono concluse con l’emissione dell’ordinanza eseguita questa mattina, emessa dal Gip di Palmi, Dott. Gaspare Spedale.
La vicenda che ha portato agli odierni accadimenti, tra origine nello scorso febbraio, quando i carabinieri della Stazione di Cinquefrondi, a conoscenza di presunte irregolarità, effettuavano un sopralluogo presso la sala consiliare di Anoia Superiore, riscontrando la presenza di materiale difforme o del tutto mancante rispetto a quello previsto nella richiesta dei lavori da parte dell’Ente e dalla fattura emessa dalla ditta Fringuello Mobili. In particolare i carabinieri constatavano che erano del tutto assenti una poltrona presidenziale in similpelle; due sedie; un armadio senza ante portabandiere; vi era un tappeto di dimensioni inferiori e di caratteristiche diverse rispetto a quello previsto; inoltre non erano presenti altri mobili che invece erano stati fatturati.
Dalle indagini che sono state eseguite è emerso che il geometra Bellantoni Pasquale, in qualità di responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Anoia, individuava in via diretta l’impresa Mobili di Fringuello, ma di fatto gestita dal Macrì, affidandogli l’incarico di arredare la sala consiliare, consentendo a quell’azienda di frodare il Comune attraverso la consegna di materiale diverso per qualità e quantità, rispetto a quanto pattuito. In seguito, lo stesso Bellantoni, il 10.02.2012, dopo aver partecipato al sopralluogo effettuato dai carabinieri, ed evidentemente preoccupato da quanto accertato dai militari, provvedeva a revocare la determina di pagamento in favore della ditta, ma creando degli atti falsi: ovvero due documenti datati 09.02.2012 (ma protocollati il 10.02.2012) nei quali attestava che il 09.02.2012 aveva rilevato la difformità delle forniture di mobili, motivo per il quale revocava la determina di pagamento. Il Bellantoni Pasquale è stato quindi ritenuto anche responsabile dei reati di falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
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