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Ritenere che le decisioni assunte ieri dal Governo nazionale, con il placet della Regione Calabria e delle OO.SS., possa garantire il superamento della crisi che ha investito il Porto di Gioia Tauro, e’ a mio avviso, una mera illusione.
La Conship ha ottenuto ciò che cercava: l’ aiuto dello Stato italiano per avere ancora un anno di tempo utile a portare a compimento l’ insano progetto messo in campo da qualche mese. Ritengo pertanto inutili le speranze di coloro, che sperano, utilizzando gli ammortizzatori sociali per i lavoratori, che nei prossimi mesi si possano affacciare in quel Porto altre Società, con una banchina della quale in buona parte una sola società mantiene il monopolio, o sperare che possa aumentare l’attività di transhipment difronte alle agevolazioni esistenti negli altri porti internazionali, o sperare nell’ attuazione di quella polifunzionalita’ che i precedenti governi nazionali, ad iniziare da quello Prodi, e regionali si sono fatta sfuggire.
Pretendero’ che in Aula alla Camera dei Deputati il Governo venga ai rispondere ai miei quesiti posti nei documenti ispettivi sul caso del Porto di Gioia Tauro, al fine di poter dissipare, almeno mi auguro, le perplessità scienziate.
A pagarne le spese, naturalmente, sara’ solo l’ economia calabrese.
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