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Il Commissario per l’emergenza rifiuti, Graziano Melandri, pensa di “lavarsi le mani” affermando che “il sistema rifiuti della Calabria è miseramente fallito”; credo, invece, che dovrebbe dare con urgenza le dimissioni dall’incarico.
L’ex generale Melandri, e con lui il Governatore della Calabria, il quale per qualche mese ha avuto l’incarico di Commissario per l’emergenza ambientale della regione, dovrebbero spiegare ai cittadini quali interventi abbiano programmato per impedire che la Calabria diventasse come la città di Napoli.
Non è dato sapere con quali criteri il Governatore della Calabria, pur di accondiscendere ai desiderata di Berlusconi, abbia, da Commissario, dato il via, con apposita ordinanza, al conferimento nella discarica di Pianopoli di tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania.
Non c’è zona della Calabria che risulti immune dalla presenza di cumuli di rifiuti per le strade.
Le società di raccolta e trasporto di rifiuti sono praticamente nell’impossibilità di espletare l’incarico a causa di discariche quasi sempre costrette, per i più svariati motivi, a chiudere per diversi giorni.
In particolare, la Piana di Gioia Tauro è divenuta la pattumiera dell’intera Calabria.
Mi piacerebbe che il Governatore della Calabria anziché girare tra i Presidi Ospedalieri della Piana di Gioia Tauro per comunicarne la chiusura, percorresse le strade delle città di questo territorio, ma anche quelle della sua stessa città, per verificare quale sia lo stato di pericolo che incombe sulla salute di tutti i cittadini.
Al Governo Nazionale credo si debba chiedere conto del perché dopo ben 14 anni di costante commissariamento per l’emergenza ambientale, la Calabria sia costretta a vivere ancora in perenne stato di crisi.
Alla Magistratura inquirente l’invito ad avviare ogni attività utile ad accertare le responsabilità del degrado emergenziale esistente, nonostante i cospicui finanziamenti elargiti per il settore da 14 anni ad oggi in Calabria.
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