Ancora furti e rapine a Lazzaro (RC)

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I rapinatori sfidano le Istituzioni e con ritmo “circadiano” continuano a ripulire le case di Lazzaro. Il ripetersi di tali episodi criminosi fa ritenere che l’azione di  contrasto delle forze dell’Ordine sia insufficiente, specialmente dal punto di vista della prevenzione. Non si ha notizia di contromosse reali ed efficaci da parte dell’ autorità comunale e delle altre Istituzioni.

In questi giorni si sarebbero ripetuti in varie zone del paese ulteriori furti e tentativi di furto in casa, tra cui in una attività commerciale nel rione stazione, in località Sant’Elia noncuranti della presenza dei legittimi occupanti i malviventi sono entrati presso un’abitazione. Nella frazione marina i malviventi non trovando altro nella casa avrebbero rubato dei capi di bestiame.

Tentativi di furto  in località  Fornace e in due abitazioni nei pressi del Bivio per Motta. Il  rischio è alto perché spesso i malviventi agiscono armati e invadono appartamenti abitati e basta poco per far succedere una tragedia anche perché  la reazione dei proprietari è sempre imprevedibile.

L’attuale emergenza richiede l’adozione nel più breve tempo possibile di tutte le risorse necessarie per debellare radicalmente il grave fenomeno giornaliero che sta interessando anche altri Comuni limitrofi e  non bisogna pensare che una volta che si sono calmate le acque possiamo stare tranquilli. Gli avvenimenti delinquenziali vanno tenuti sotto controllo perché si possono ripresentare da un momento all’altro.

A dimostrarlo vi sono le  numerose rapine e furti che si registrarono anni addietro e  destarono grave allarme sociale soprattutto perché durante tali  missioni criminali poste in essere specialmente di notte  venivano utilizzate sostanze narcotizzanti. Anche allora si è parlato di attivare un servizio di “ronde” per scoraggiare i malviventi. Secondo me il problema  va affrontato esclusivamente dalle forze dell’ordine  con la normale e meticolosa azione quotidiana di polizia finalizzata alla prevenzione e al controllo del territorio, durante la quale, come da noi già proposto e che giova ripetere,  bisognerebbe porre particolare attenzione ai punti di maggiore esposizione a fattore di rischio, conoscere il territorio di competenza, i residenti  e coloro che vi sono presenti,  anche provvisoriamente verificando il requisito del possesso di un reddito minimo idoneo al sostentamento dello straniero e del di lui nucleo familiare.

Eseguire una maggiore vigilanza sulla cessione dei fabbricati, verificare, anche presso i vari datori di lavoro  l’esistenza in capo allo straniero del titolo di soggiorno. Oltre ad incrementare il personale delle stazioni dei carabinieri e le pattuglie che svolgono il controllo del territorio sono necessarie nuove strategie anticrimine, tra cui l’installazione di apparecchiature di videosorveglianza collegate ad una centrale operativa in grado di monitorare costantemente le varie strade cittadine permettendo di intervenire tempestivamente qualora si presentasse la necessità.

Ho più volte evidenziato, e adesso lo ripeto,  che il paese di Lazzaro è abbandonato dalle Istituzioni. L’illegalità si sarebbe sostituita alla legalità. Soprattutto in questi ultimi anni notiamo che di fronte a fatti di preoccupante gravità si ricorre spesso a dei “placebo” che non risolvono le problematiche ma servono a fare presa sull’opinione pubblica, per di più solo annunciati.

Infatti non si comprende  chi e che cosa stia aspettando il Sindaco ad attivare i provvedimenti di competenza, eppure dopo la comunicazione di questa associazione inoltrata anche al Prefetto e al Questore di Reggio Calabria riguardante la rapina  a mano armata dello scorso 5 gennaio in danno di M.C  il primo cittadino aveva assicurato che avrebbe valutato insieme con i Carabinieri la reale situazione e le misure straordinarie da intraprendere, ma i risultati dicono che nulla si è fatto. Forse si aspetta la tragedia, che la vittima di un furto ceda all’impulso e si faccia giustizia da se. Perché la popolazione non viene informata sulle iniziative intraprese per fermare questo fenomeno e sui risultati ottenuti?

Vincenzo CREA

Referente unico dell’ANCADIC Onlus

e Responsabile del Comitato  spontaneo “Torrente Oliveto”

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Author: Cristina

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