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Ogni anno a Bova, in occasione della Domenica delle Palme, si compie un rito di particolare suggestione. Per commemorare l’ingresso di Cristo a Gerusalemme, da secoli i bovesi usano annodare foglie di ulivo su steli di canna, che uniscono insieme tra di loro al fine di realizzare figure femminili di rara bellezza. Nella settimana che precede l’evento, diverse famiglie si riuniscono in luoghi comuni per intrecciare le “parme”. Progressivamente il lungo fusto che sorregge un telaio di canna prende forma. Fogge tondeggianti connotano sagome antropomorfe: la gonna, il busto , le braccia e la testa. Una catena di montaggio composta da uomini, donne e bambini porta a termine figure dall’aspetto femminile che all’alba della Domenica delle Palme, addobbano con fiori, frutti e merletti. Un tempo dalle campagne circostanti, decine e decina di queste meravigliosi intrecci colorati raggiungeva il centro di Bova, la chora, il paese per antonomasia. Quasi del tutto perduta, questa antica tradizione è stata ripresa un paio di lustri addietro da alcune famiglie bovesi. Il rito è tuttavia alquanto sentito se il signor Mesiano Giuseppe, emigrato in Lombardia negli anni Cinquanta, realizzò la sua palma in casa e la portò a benedire nel duomo di Milano. Nel borgo calabrese le famiglie Nucera, Mesiano, D’aguì continuano a trasmettere quest’antica consuetudine ai propri figli. In una contrada a Sud di Bova la famiglia Iiriti, oltre a perpetrare questo ancestrale rituale prodiga sorrisi a chiunque vada a trovarli durante il laborioso intreccio di foglie. Nel paese, tutti sanno che la palma della famiglia Traclò sarà la più bella….
Un numero crescente di persone si lascia coinvolgere e l’eco della tradizione bovese comincia a diffondersi, anche grazie all’impegno delle associazioni, dell’amministrazione comunale e dei giornalisti. Arrivano quindi gli studiosi: Vito Teti, ordinario di etnologia dell’Università della Calabria, Antonello Ricci docente del Dipartimento Storia, Cultura, Religioni dell’Università degli Studi la Sapienza di Roma, e molti altri ancora. Seguono gli studi di Alfonsina Bellio e di Pasquale Faenza, coadiuvati dalla dottoressa Annamaria Lico della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoatropologici della Calabria, che nel 2009 porteranno alla catalogazione del rito, tra i beni Beni Etnoantropologici Immateriali della Regione. Si perchè le palme di Bova durano un solo un giorno, in quanto terminate le funzioni religiose questi meravigliosi oggetti di foglie, fiori e frutti si smembrano in più parti che si corservano fino all’anno successivo come avviene per qualsiasi altra palma o ulivo benedetto.
Per un’intera mattinata il piccolo capoluogo dei Greci di Calabria vede sfilare dame eleganti, dall’aspetto austero ma allo stesso tempo fragile. Secondo alcuni la Processione della Domenica delle Palme perpetua i culti di antichi figure mitologiche, come Demetra e Persofone, collegandosi ai riti preistorici delle grandi madri del Neolitico. I temi della Pasqua Cristiana, nascondono tracce di tradizioni più antiche: Il passaggio dall’inverno alla primavera,
il ciclo della vita, della donna ma anche il rapporto tra Bova e le campagne circostanti, e ancora Sibille, Madonne, riferimenti alle feste liturgiche del mondo ortodosso bizantino. Alcuni le chiamo Persefoni, altri Pupazze, o palme. Altri ancora l’appellano con il nome di Maddamme, sulla scia di vecchi stornelli che espressamente citano l’addobbo delle palme con fiori e primizie.
Quest’anno il Comune di Bova promuove la Domenica delle Palme senza intaccare il rito religioso che come di consuetudine inizierà alle ore 10:00 nella piazza principale del paese. La processione si porterà al Santuario di San Leo, dove avverrà la benedizione delle Palme, per proseguire per le vie del borgo fino alla chiesa di Santa Caterina. Qui la messa solenne, al termine del quale la sfilata troverà fine in piazza Roma, quando i manichini di ulivo verranno smembrati per essere offerti ai fedeli. Verso le ore 12.30 si precederà al rituale smembramento delle palme.
Alla festa religiosa seguono gli eventi organizzati dal Comune di Bova, Patrocinati dalla Provincia di Reggio Calabria, nell’ambito della Giornata della Lingua e della Cultura dei Greci di Calabria, che hanno visto coinvolti la Parrocchia di San Teodoro e l’associazione delle Suore della Veronica del Volto Santo, che gestisce la piccola scuola dell’infanzia di Bova. Il programma curato dal dott.re Pasquale Faenza, conservatore di Beni Culturali, ha perseguito lo scopo di valorizzare l’antico rituale in accordo con il Sindaco di Bova Santo Casile, fermamente convinto che la Domenica delle Palme rappresenta il simbolo identitario più importante dello splendido borgo Calabrese.
Alle ore 12:30 si passerà nell’adiacente piazza dei Ferrovieri per la presentazione del mosaico “Sacralità Grecaniche”: omaggio al rito pasquale e ai suoi ancestrali riferimenti mitologici. L’opera che sarà inaugurata in presenza delle autorità politiche provinciali e regionali, sarà allietata dalla degustazione di dolci tipici pasquali. Nella stessa piazza, il Sindaco di Bova, Santo Casile, donerà la palma al comune di Bova Marina al fine di esporla nel centro di Documentazione del Parco Archeoderi, dov’è parte integrante di un allestimento museale che pone il bene etnografico a simbolo della minoranza storico linguistica dei Greci di Calabria.
Di seguito il sindaco farà dono della Palma a Sonia Ferrari, Presidente del Parco della Sila il quale porterà il simbolo dell’Aspromonte Greco nell’ambito degli eventi previsti nella mostra “Il Respiro della Sila”, che si inaugurerà a Roma, il 12 Aprile, in occasione della Festa di Cibele, presso il Centro Studi Cappella Orsini di Roma. A due passi da Campo dei Fiori, l’emblema della Primavera grecanica, omaggerà Cibele, le cui origini mitiche si intrecciano con quelle di Demetra e Persefone. L’arrivo della Palma nella capitale rientra nel programma di valorizzazione e promozione della Processione delle Domenica delle Palme di Bova che il sindaco di Bova, in accordo con l’assessore provinciale Mario Candido, con delega alle Minoranze Linguistiche intendono perseguire, al fine di far conoscere le ricchezze del patrimonio culturale dei Greci di Calabria.
Su questa scia si inserisce l’idea di creare un comitato promotore delle Festa della Domenica delle Palme, invitando le autorità politiche e gli enti preposti alla tutela del patrimonio culturale dei Greci di Calabria con l’obbiettivo di trovare criteri di valorizzazione che non snaturino la valenza liturgica che contraddistingue il bene etnografico. Il tavolo di lavoro che sarà ospitato presso il centro visita dell’Ente Parco dell’Aspromonte-Palazzo Tuscano, vede partecipi antropologici dell’Università la Sapienza di Roma, dell’Università della Calabria, le Soprintendenze regionali, e ancora esperti dell’area grecanica e le principali famiglie bovesi che ogni hanno perpetuano il tradizionale rito delle Palme. Ad animare il centro visita del Parco dell’Aspromonte i disegni sul rito della Domenica delle Palme realizzati dagli allievi della scuola dell’infanzia gestita dall’associazione delle Suore della Veronica del Volto Santo e lo spettacolo teatrale curato da Liliana Cuzzilla che alle ore 15 e 30 vede i piccoli grecanici interpretare il Mito di Persefone con la lingua dei propri nonni.
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