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È forse una delle ultime risposte ufficiali rese in sede parlamentare da un esponente del Governo Monti. Ed è sicuramente significativo che la stessa intervenga a seguito della risoluzione approvata all’unanimità su proposta dell’on. Nino Foti, particolarmente distintosi in questa legislatura per l’impegno sul fronte delle tematiche inerenti l’incentivi all’occupazione, la tutela dei lavoratori e le nuove forme di previdenza.
Tutti temi molto cari all’on. Nino Foti, che nei panni di capogruppo PDL in Commissione Lavoro ha così deciso di incalzare il Governo, poco prima che giungesse sul photofinish, su un argomento sicuramente di forte interesse generale poiché trattasi di una risoluzione sulla copertura del fabbisogno delle regioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2012, nonché lo stanziamento delle necessarie risorse per l’anno 2013.
Fino all’ultimo giorno utile abbiamo sentito il dovere di impegnare formalmente il Governo – dichiara l’on. Nino Foti – non potevamo permettere che questa legislatura finisse senza avere qualche forma di certezza sull’immediato futuro per migliaia di lavoratori interessati, come noi, a sapere se anche il Governo guidato dal Sen. Prof. Monti, avesse o meno previsto la copertura necessaria in materia di ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2012, nonché per conoscere quale fosse lo stanziamento delle necessarie risorse anche per l’anno 2013, ormai alle porte. D’altronde possiamo comprendere tutta l’emergenza legata al “Lavoro Che Non C’è” solo se ci fermiamo per un momento a riflettere sui dati del trend occupazionale del Sud del Paese.
Se lo facessimo, infatti, ci accorgeremmo anche noi della voragine che si è venuta a creare. Secondo Il Check up Mezzogiorno condotto da Confindustria e Srm tra il 2007 e il 2012 il numero di occupati al Sud si è ridotto di circa 330 mila unità, sono scomparse 16 mila aziende, ed il PIL ha perso 6,8 punti percentuali pari a quasi 24 miliardi di euro. Cifre e dati devastanti addirittura drammatici. La peggiore regione del Mezzogiorno? La Calabria.
E la perdita occupazionale nell’intero Sud poteva essere peggiore senza l’argine della cassa integrazione. Solo tra gennaio e settembre 2012 le ore di cassa integrazione richieste sono aumentate del 15,6% rispetto lo scorso anno. Le misure legate agli ammortizzatori sociali in deroga diventano perciò sempre di più l’ultima spiaggia per numerose famiglie in condizione di povertà assoluta aumentate dal 5,8% del 2007 al 8% del 2011.
Per questo – sottolinea Foti – in qualità di Capogruppo PDL in Commissione Lavoro, proprio come uno degli ultimi atti da me compiuti in tale ruolo, ho deciso di presentare una apposita risoluzione. Perché i Governi passano, mentre i problemi restano, così come le incertezze per il futuro occupazionali di molti lavoratori nella nostra regione. E l’anno che verrà, quantomeno su questo fronte, sembra portare con sé delle buone notizie. O almeno questo si evince dalla risposta fornita dal Viceministro Michel Martone del Lavoro che, al riguardo, ha inteso evidenziare, in primo luogo, che con riferimento alle risorse per l’anno in corso risultano già stanziati per gli ammortizzatori sociali in deroga 1 miliardo 300 milioni complessivi, di cui 1 miliardo per accordi regionali e circa 300 milioni per accordi stipulati direttamente presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; tale dotazione complessiva verrà inoltre incrementata grazie alle risorse residue relative alle annualità 2009, 2010 e 2011, al momento quantificabili in circa 350 milioni di euro. In secondo luogo, Martone, ha ritenuto opportuno ribadire che il tema degli ammortizzatori sociali in deroga ha assunto particolare importanza per il Governo che, consapevole del critico quadro macroeconomico, e in particolare della situazione occupazionale, ha predisposto – in sede di approvazione della riforma del mercato del lavoro – uno stanziamento di 1 miliardo di euro sia per l’anno 2013 che per l’anno 2014, di 700 milioni di euro per l’anno 2015 e di 400 milioni di euro per l’anno 2016, secondo uno schema che vede il progressivo superamento degli ammortizzatori in deroga. Inoltre, ha rammentato che in occasione dell’ultima seduta di question time in Aula alla Camera, lo scorso 12 dicembre, il Ministro Fornero ha fatto presente di «essersi fatta interprete delle preoccupazioni concernenti la situazione occupazionale in una lettera inviata al Presidente Monti e al Ministro Grilli nel mese di settembre, in vista della predisposizione della legge di stabilità». Sempre nella sua risposta, il Viceministro Michel Martone, ha fatto notare che, per le ragioni esposte, nel corso dell’iter di approvazione del disegno di legge di stabilità per il 2013 il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha condiviso l’impegno a presentare appositi emendamenti, volti a rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga. In particolare, ha segnalato che con tale iniziativa si è inteso, in primo luogo, prevedere la rideterminazione del «Piano di azione e coesione» verso l’utilizzo proprio in tema di ammortizzatori sociali, concordata con il Ministro Barca: in tal modo potranno essere recuperate ulteriori risorse finanziarie attualmente stimate in centinaia di milioni di euro. In secondo luogo, ha avvertito, è stata considerata la possibilità di reperire ulteriori risorse, per il secondo semestre 2013, in via straordinaria, dai fondi per la formazione professionale: infatti il Governo, pur consapevole che tali risorse sono destinate a favorire l’occupabilità delle persone, non può non considerare che, purtroppo, anche l’anno 2013 potrebbe determinare riflessi negativi sulla situazione occupazionale del Paese. Il Governo rappresentato dal Vice Ministro Martone, ha rilevato, pertanto, che si è ritenuto prioritario assicurare che i lavoratori, in caso di difficoltà per le imprese, possano comunque contare su misure di sostegno al reddito.
Adesso che l’esperienza del Governo Monti è ormai finita, ci prepariamo a nuove elezioni. – conclude l’on. Nino Foti – e sarà il prossimo Parlamento a ratificare quanto deciso dal Governo. Sicuramente tematiche come questa della copertura finanziaria degli ammortizzatori in deroga, così come nuove dinamiche e leggi volte a garantire forme di incentivo per la “nuova” occupazione, in particolare anche attraverso forme di auto impiego di giovani e donne, il credito d’imposta, la riduzione del peso fiscale sulle nuove partite iva e le nuove forme di previdenza sono tutte misure che ho già personalmente promosso in questa legislatura e che troveranno giusta attenzione quando torneremo al Governo del Paese. Sicuramente ci conforta parecchio aver ritrovato un Presidente Berlusconi che, presente in grande spolvero su tutti gli schermi televisivi, nonché con piglio risoluto e frizzante in occasioni di ripetuti incontri, rappresenta per tutti noi motivo di forte stimolo e di rinnovato entusiasmo nel fare politica come abbiamo sempre fatto in questi anni.
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