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Apprezzabile successo per l’incontro – dibattito promosso dal Comitato Civico “Pro Condofuri” e patrocinato dal Parco Nazionale dell’Aspromonte sul tema “Amendolea tra passato, presente e prospettive di sviluppo”; nonostante il caldo afoso ed asfissiante ed un sabato pomeriggio da dedicare alla spiaggia, un pubblico consistente e variegato ha assistito con interesse fino alla fine all’intervento dei vari relatori di prestigio che hanno occupato il tavolo della presidenza.
Dopo l’apertura dei lavori moderati dal giornalista Gianfranco Marino sono seguiti i saluti del Presidente del Comitato organizzatore dell’evento, Salvatore Tuscano, il quale ha brevemente spiegato il perché della scelta di una conferenza sulla fiumara dell’Amendolea, definendo il corso d’acqua come componente del “corredo genetico” degli abitanti di tutti quei paesi che hanno in qualche modo un legame geografico con esso: non si parla di Condofuri – ha detto Tuscano – senza evocare l’immagine della fiumara, come un nastro d’argento semisecco per i più giovani, come un fiume tumultuoso e minaccioso per chi ha qualche anno in più. Ma la fiumara non è e non deve essere solo una componente della geomorfologia del territorio – ha affermato Tuscano – ma deve essere considerata come una risorsa dal valore inestimabile che può dare un’impronta diversa alla fragile economia dell’intera Area Grecanica, della quale ne è simbolo.
Di seguito, la proiezione di un filmato, proprio sulla fiumara dell’Amendolea con immagini di paesaggi mozzafiato, realizzato da Francesco Nucera, ha destato molta ammirazione ed interesse che per nulla è scemato, anzi, con l’avvio degli interventi dei relatori: ha aperto Pasquale Faenza, storico dell’arte e conservatore di Beni Culturali, il quale, oltre a cenni storici sulla fiumara intesa come corso d’acqua ha evidenziato lo straordinario patrimonio artistico-culturale che si trova sulle “rive” della fiumara dettagliando sulla ricchezza artistica di ognuno dei paesi – costituenti la cosiddetta Area Grecanica – che si trova in qualche modo ad avere legami con la fiumara. Giuseppe Bombino, docente di Idraulica Agraria e Sistemazioni Idraulico Forestali presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Reggio Calabria pur discostandosi dal tema originariamente previsto ha centrato subito il problema e traendo spunto dal video di Francesco Nucera ha ribadito l’assoluta necessità di “fare sistema” dal basso, di fare “strategia comune” se l’obiettivo prefissato è veramente quello di gettare le basi per lo sviluppo dell’area insistente attorno alla fiumara creando le condizioni ottimali per la valorizzazione delle tipicità del territorio.
Molto esaudiente è stato poi Giuseppe Mandaglio, docente presso la facoltà di Architettura dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e noto geologo che sulla fiumara Amendolea ha condotto diversi studi: le sue descrizioni hanno destato l’interesse e l’ammirazione collettiva dei presenti; è stata poi la volta di Fabio Scionti, Ingegnere, Referente per la Calabria del Centro Italiano per la riqualificazione fluviale che ha relazionato un caso studio sulla riqualificazione della fiumara Amendolea, quindi con la messa in sicurezza degli argini, con lo scolmo del letto del corso d’acqua, in alcuni punti spesso più alto degli argini, dei terreni e delle coltivazioni circostanti.
Antonino Modaffari, Agronomo e rappresentante di Aiab Calabria ha illustrato le possibilità di sviluppo per l’Area derivanti dall’eventuale conversione al biologico di tutte le attività connesse al settore primario (agricoltura, zootecnia ecc.).
Le conclusioni, come da scaletta, sono state tratte dall’Avv. Leo Autelitano, Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte che ha patrocinato la manifestazione; il suo intervento si è rivelato molto incisivo ed abbondantemente condiviso dalla platea, soprattutto perché ha affermato senza mezzi termini, ciò che l’opinione pubblica pensa o al massimo bisbiglia. Il Presidente del Parco dell’Aspromonte ha evidenziato intanto la carenza di una legislazione regionale attinente lo sfruttamento degli inerti e la conseguente assenza in merito della classe politica, aggiungendo parole di incoraggiamento per l’operato del Comitato Civico “Pro Condofuri”, espressione di nuova linfa e dimostrazione della volontà di dare un nuovo corso alla monotonia politica degli ultimi decenni; ha ribadito l’enorme ricchezza, riprendendo le parole di Pasquale Faenza, del patrimonio artistico del comprensorio sottolineando la necessità di cominciare a pensare non più al turista che trascorre apaticamente le sue vacanze su una spiaggia assolata o all’ombra della vegetazione aspromontana, bensì al turista inteso come viaggiatore culturalmente interessato ai territori.
Il dibattito che ne è seguito ha testimoniato l’interesse sortito dall’iniziativa poiché numerosi sono stati gli interventi del pubblico presente con osservazioni, domande e quant’altro, tanto che per esigenze legate al rispetto dei tempi, ironicamente qualcuno dei relatori ha affermato la necessità di un ulteriore incontro per fornire risposte e delucidazioni: un’affermazione che il Presidente del Comitato Civico ha colto al volo, raccogliendo quindi la disponibilità dei relatori, per dare un seguito alla manifestazione.
Al termine, i convenuti sono stati invitati ad un buffet preparato e servito dalle alunne e dagli alunni dell’Istituto Alberghiero, sede staccata di Condofuri, che hanno anche fatto da cornice, in qualità di hostess, al tavolo della Presidenza, ai quali – ha detto Salvatore Tuscano – va tutta la mia riconoscenza poiché, nonostante la fine delle attività scolastiche e l’avviamento al lavoro per la stagione estiva per buona parte di loro, alla richiesta di collaborazione da parte del Comitato Civico, non si sono tirati indietro.
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