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L’agricoltura è in sofferenza, ma oggi, i morsi della crisi, sono lancinanti, si fanno sentire sulla zootecnia, e il mantenimento del Prodotto Lordo Vendibile, che, ancora, è il terzo comparto dell’agricoltura della regione”. Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria parla di una zootecnia in forte difficoltà, di una serie di servizi che non si possono più assicurare, di un abbandono, per l’assenza di una adeguata remunerazione delle produzioni degli allevamenti delle aree collinari e montane della regione.
Oggi, la crisi colpisce non solo le aree interne dove produrre comporta sacrifici , ma, anche le zone vocate di pianura.
Le difficoltà di chiudere la trattativa sul prezzo del latte alla stalla nelle regioni del nord, a causa dell’irrigidimento da parte degli industriali che non vogliono riconoscere un prezzo in linea con quello del latte importato da altri paesi europei, provoca incertezza, anche, sul mercato calabrese e questo in una situazione che vede aggravarsi i costi di produzione che continuano a lievitare per l’aumento del prezzo del mais e delle altre materie prime. In tale situazione soprattutto per gli allevatori calabresi è sempre più difficile immaginare una luce alla fine del tunnel.
Un contesto – aggiunge Molinaro – che mette a rischio le produzioni di eccellenza del settore lattiero-caseario e della zootecnia della Calabria e non remunera investimenti fatti negli anni precedenti, in particolare quelli indirizzati all’aumento della qualità. A risultare mortificati sono gli allevatori e i loro nuclei familiari che non solo non vengono premiati coun reddito adeguato agli sforzi compiuti ma, rischiano seriamente di dover dismettere le loro aziende. Alle difficoltà di mercato conseguenti alla crisi economica, si somma il fatto che siamo considerati ancora “regione canaglia” perché non ufficialmente indenne da epizozie, con il risultato che non possiamo movimentare al di fuori dai confini regionali nessun capo allevato.
Questi prosegue Molinaro “sono indicatori affidabili che confermano il peggioramento delle condizioni socio-economiche degli allevatori calabresi i quali continuano a fare i conti con l’impossibilità dell’accesso al credito che, quanto c’è, ha costi insostenibili per le imprese”. In una situazione del genere, nella considerazione del ruolo strategico del comparto, occorre a maggior ragione assicurare una mano visibile delle istituzioni regionali, proprio per non vanificare il lavoro fatto per adeguare le imprese zootecniche calabresi agli standards produttivi e qualitativi delle regioni meglio strutturate.
Due sono i fronti da rendere velocemente attivabili –rileva Molinaro – il primo rendere disponibili tutte le risorse previste dal Progetto di Valorizzazione delle Produzioni zootecniche 2007-2013 ancora non erogate o impegnate, poi la task-force veterinaria dia agli allevatori le risposte, che Coldiretti Calabria ha chiesto, con l’obiettivo di superare rapidamente l’emergenza dovuta alle epizozie.
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