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Giovedì 15 dicembre 2011, alle ore 11.30, presso la Sala Conferenze del Palazzo Storico della Provincia di Reggio Calabria si terrà un incontro – dibattito in materia di dissesto idrogeologico che lancerà un workshop (che darà la possibilità di attribuzione di CFU liberi), promosso e coordinato dall’associazione di promozione sociale E – Lab di concerto con l’Amministrazione Provinciale e l’Università Mediterranea, dal tema “Fiumare: l’emergenza annunciata. Come prevenire? Quale futuro per la nostra Provincia”.
Parteciperanno il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, l’Assessore all’Urbanistica, Giuseppe Pirrotta e il docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Barbaro, il presidente dell’associazione di promozione sociale E – Lab, Antonino Modafferi. Modererà l’incontro il Portavoce del Presidente Raffa, dott. Antonio Latella, giornalista e sociologo.
Oltre un secolo. Correva l’anno 1894 quando l’ingegner De Nava redasse “Torrenti della prima Calabria ulteriore e sul modo di sistemarli”, un’opera che ancor oggi ci appare decisamente illuminata. Oltre un secolo, dicevamo, per l’esattezza 117 anni in cui si sono susseguiti molteplici eventi drammatici per la provincia di Reggio Calabria: un sistema – città che va in sofferenza alle prime piogge autunnali e crolla precipitosamente quando imperversano i temporali invernali.
« La ridotta lunghezza – sottolinea il prof. Giuseppe Barbaro dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria – dell’asta principale implica bassi tempi di corrivazione e conseguentemente piene improvvise che hanno caratterizzato la storia della Provincia di Reggio Calabria. Negli ultimi due anni l’emergenza causata ad eventi alluvionali ha colpito più volte la città di Reggio Calabria e la sua Provincia, mandando in crisi le principali infrastrutture di trasporto (interruzione autostrada A3 e linea ferroviaria) e provocando danni ingenti ».
Le fiumare, considerati dai manuali scolastici come fiumi di serie B, in realtà presentano delle peculiari caratteristiche che ne accentuano la pericolosità: :« corsi d’acqua con piene subitanee e violente, – come De Nava stesso descrive – con pendenze considerevoli ed irregolari e che il più sovente serpeggiano vaganti in una loro parte del corso, e per ciò a causa del deposito delle materie che vi trasportano ».
Nulla di nuovo, dunque. Nulla per cui essere, puntualmente, impreparati. « Abbiamo voluto fortemente fissare un appuntamento pubblico – esordisce così Antonino Modafferi, presidente dell’associazione di promozione sociale E – Lab – per andare oltre i futili commenti ai fatti cruenti che la natura ci ha riservato nell’ultimo mese, penso ai fatti di Genova e di Messina e la sua provincia.
Abbiamo creduto nel connubio tra sapere, ricerca con la pubblica amministrazione, pertanto non potevamo essere trade union tra il mondo universitario, grazie alla disponibilità del prof. Giuseppe Barbaro dell’Università Mediterranea, esperto in Sistemazione dei Bacini Idrografici e di Opere di Difesa e Protezione, e la stessa ricevuta dal Presidente della Provincia, dr. Giuseppe Raffa, e dell’Assessore all’Urbanistica, dr. Giuseppe Pirrotta ».
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