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“Allora mettiamola così. Da oggi i Poliziotti in servizio alla Stradale di Reggio Calabria, finito il loro turno, anche per arrotondare qualcosa, sono disposti a impiegarsi in autolavaggi prestando servizio nella pulizia di qualsiasi mezzo.” – E’ quanto dichiara ironicamente la Segreteria Regionale calabrese del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia.
Perché è questo il senso della nota diramata dalla Sezione Polizia Stradale di Reggio Calabria n. 18600, in data 11 ottobre a firma del Dirigente Dottoressa Giuseppa Pirrello, con la quale si chiede ai comandanti di ogni reparto degli uffici distaccati della Provincia, che per fare fronte alla nota carenza di fondi destinati alla manutenzione dei veicoli, il personale debba adempiere alla pulizia dell’autovettura utilizzata per il servizio con mezzi a propria disposizione. “E’ chiaro che l’incipit della nostra nota è una chiara provocazione, – dice il Coisp della Calabria – ma il resto purtroppo è vero.
I colleghi di Reggio si sono visti recapitare una nota di tal fatta, restando ovviamente esterefatti. Situazioni intollerabili ed inaccettabili per noi che tuteliamo tutti i giorni la professionalità e i disagi lavorativi dei Poliziotti, è assolutamente assurdo obbligare gli Operatori di Polizia di effettuare tali operazioni di autolavaggio, e ci fa sorridere che venga citata dal funzionario una circolare (n. 900,M 119/5000 del 01/06/1963) – che è stata emanata dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza quasi 50 anni fa, quando non esistevano sistemi automatici di lavaggio delle auto. Il lavaggio delle autovetture deve essere fatto in un luogo che corrisponda a determinate caratteristiche tecniche indicate dalla normativa vigente.
L’acqua utilizzata per il lavaggio, difatti, prima di essere scaricata nella rete fognaria o nelle acque bianche, deve essere depurata dalle sostanze inquinanti quali i tensioattivi contenuti nei prodotti detergenti utilizzati. Le acque provenienti dal lavaggio delle auto contengono solitamente sabbia, fango, inerti vari, detergenti, residui di prodotti asciuganti e lucidanti, idrocarburi e metalli, perciò, a norma di legge, devono essere sottoposte ad un trattamento di depurazione prima di venire scaricate.
I fanghi del trattamento di depurazione dell’acqua sono considerati rifiuti e vanno smaltiti dalle aziende autorizzate. Per eseguire il trattamento dei reflui l’Amministrazione deve munirsi di appositi impianti da installare. In caso contrario si rischiano le sanzioni, comminate dalle Autorità competenti. Inoltre, – continua il Sindacato Indipendente di Polizia calabrese – nell’ipotesi assurda in cui si volesse impiegare il personale in un tale servizio, lo stesso deve essere dotato di appositi indumenti, che dovranno poi essere lavati a spese dell’Amministrazione.
Il servizio di lavaggio deve essere disposto contemplando l’orario riportato nell’Accordo Nazionale Quadro, per il quale deve essere previsto un adeguato periodo, non potendo l’Amministrazione obbligare il personale ad effettuare lavoro straordinario per provvedere alla lavatura delle autovetture.
Quindi è impensabile disporre che gli Operatori della Stradale, senza particolare tutela e regole specifiche, effettuino la pulizia delle autovetture di servizio. In buona sostanza, – conclude la Segreteria calabrese del Coisp – crediamo che se il Dirigente non si ravveda per il ritiro della disposizione e il ripristino del lavaggio automatico, le autovetture della Polizia Stradale dovrà lavarsele direttamente il Dirigente che ha emanato tale assurda disposizione”.
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